Lavorare in Comune non è per giovani: un miraggio i dipendenti under 35

Totalmente assenti in quasi la metà dei municipi Negli uffici a dominare è la fascia d’età 50/59 anni
Loading video...
I MUNICIPI? NON PER I GIOVANI
AA

Se è vero che le città non sono per giovani, nel Bresciano sembrano invece esserlo i paesi. Quantomeno dentro gli uffici dei municipi. In provincia spesso è l’alta quota a coincidere con le buone percentuali sulla presenza di under 35 assunti negli enti locali. Ma attenzione: non ci sono giovani dipendenti in circa la metà dei Comuni bresciani, la fascia più rappresentata è quella tra 50 e 59 anni.

Nei paesi

A Paisco Loveno (174 abitanti) e a Brione (oltre 700 anime) - borghi che sfiorano i 900 metri di altitudine - il 50% dei dipendenti dei rispettivi municipi è almeno classe 1988. Sono i comuni bresciani più virtuosi della provincia sul fronte del rinnovamento generazionale del settore pubblico, seguiti da Mairano e Sonico - dove il 42,9% dei dipendenti comunali può essere definito «giovane».

Secondo l’elaborazione di Openpolis sui dati forniti dall’Istat, segue Ossimo col 40% e la triade Corzano, Angolo Terme e Provaglio Valsabbia, dove un lavoratore su tre in comune ha meno di 35 anni. La Valcamonica spicca dunque come la valle più virtuosa con quattro comuni nelle prime dieci posizioni. Il dato si spiega in parte con la maggiore attrattività degli enti pubblici nelle realtà urbane con pochi abitanti, dove calano radicalmente le possibilità di trovare un’occupazione stabile senza doversi spostare. Ma capovolgendo il punto di vista si può leggere un’altra faccia della stessa medaglia: la capacità degli stessi enti locali di intercettare i bisogni e le necessità delle nuove generazioni di cittadini nei rispettivi comuni.

Le difficoltà dei giovani ad entrare nel mercato del lavoro della Pubblica amministrazione è invece ben evidente spostandosi nelle cittadine più popolose - in un vortice antitetico nel quale dove crescono i residenti diminuiscono gli «under» assunti negli enti pubblici. Ad esempio: a Lumezzane (oltre 20mila abitanti) meno di un dipendente su 10 non ha ancora compiuto 35 anni, a Chiari (19mila) è il 7,8%, a Montichiari (26mila anime) il 7,1%, a Palazzolo sull’Oglio (che sfiora i 20mila residenti) il dato scende ancora a poco più del 6%. Chiudono la graduatoria Desenzano sul Garda, che a fronte di quasi 30mila abitanti ha solo il 5,5% di under 35, e Rovato - che con 19mila conta in municipio un 3,8% di giovani assunti.

In città

Diverso il discorso nel capoluogo: negli uffici comunali della Loggia solo il 4,5% dei dipendenti ha meno di 35 anni, ma l’età media si attesta sui 50 anni, con una tendenza alla diminuzione. «Nel 2017 l’età media era di 55 anni - conferma l’assessore Diletta Scaglia -, nell’ultima programmazione del fabbisogno del personale del 2022 è emersa la diminuzione di 5 anni, grazie a pensionamenti e a nuove assunzioni». I problemi di reclutamento, comunque, non mancano: «Da anni reclutare personale non è semplice, perché ci troviamo sempre di fronte ad un turn over elevato; in tanti partecipano ai concorsi ma poi decidono di spostarsi geograficamente in comuni più vicini alle rispettive residenze. Stiamo ultimando le attività della programmazione fino al 2024, poi dal prossimo anno ci occuperemo di nuove assunzioni».

Difficoltà che restano comunque generalizzate in tutto il Bresciano: la metà dei comuni, appunto, registra infatti zero alla voce «assunti under 35», a testimonianza del fenomeno. Sono quasi cento e disegnano la geografia della provincia, da Ponte di Legno a Manerbio.

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato