Lav: «Brescia hotspot del bracconaggio più importante d’Italia»

Nell Rapporto Zoomafia 2023 la Procura bresciana risulta quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali, anche se in calo
Bracconaggio - immagine simbolica © www.giornaledibrescia.it
Bracconaggio - immagine simbolica © www.giornaledibrescia.it
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La Procura di Brescia è quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali in tutta Italia. Lo sostiene la Lega anti vivisezione (Lav), che stamattina ha presentato a Milano i dati relativi alla Lombardia del Rapporto Zoomafia 2023.

Secondo il report, che ha analizzato le risposte arrivate da dieci procure ordinarie lombarde su 13 (non hanno risposto le Procure di Cremona, Monza e Sondrio) e dalle Procure minorili di Milano e Brescia, a Brescia nel 2022 sono stati registrati 439 procedimenti con 304 indagati. Rispetto al 2021, i procedimenti sono diminuiti del -18,40%, passando da 538 a 439, mentre il numero degli indagati è diminuito del -16,25%, passando da 363 a 304. Nonostante il calo, dice la Lav, la Procura di Brescia mantiene il suo primato e si conferma quella con più procedimenti iscritti per reati contro gli animali a livello nazionale. 

La maggioranza dei procedimenti riguarda i reati venatori o contro la fauna selvatica: 217 pari al 49,43% del totale, con 217 indagati pari al 71,38% del totale degli indagati. «È noto che la provincia di Brescia rappresenta l’hotspot del bracconaggio più importante d’Italia quindi il numero dei procedimenti per tali reati influisce notevolmente sulla media totale dei reati contro gli animali registrati» si legge nella sintesi del report.

«Negli ultimi anni in Lombardia sono stati registrati reati contro gli animali davvero preoccupanti come i combattimenti tra animali - sottolinea Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia Lav -. Non vanno sottovalutati neanche il traffico di cuccioli o il bracconaggio organizzato che vede nella regione il "blackspot" delle Prealpi lombardo-venete, zona dove il fenomeno è particolarmente allarmante. Corollario di questi crimini di caccia sono il traffico di fauna selvatica catturata illegalmente e inanellata con falsi sigilli e la vendita clandestina di fauna morta destinata alla vendita a scopo alimentare». 

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