Laura Bianchini, la madre costituente bresciana dal pensiero ribelle e sempre attuale

Incontro a Roma, alla Camera, per ricordare la figura della madre costituente cresciuta a Castenedolo
LAURA BIANCHINI, MADRE COSTITUENTE
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Scomoda, schietta, ribelle. Ma anche educatrice, costruttrice, pensatrice. E attuale più che mai. La madre costituente Laura Bianchini avrebbe di certo alzato il sopracciglio di fronte a certe battaglie femministe di oggi, che si infiammano più su Instagram che per strada, ma ne avrebbe riconosciuto l’ardore. Lei, che nella sua rettitudine da insegnante di filosofia agitò i sonni degli studenti dell’Arnaldo di Brescia prima e del Virgilio di Roma poi, custodiva nel petto uno spirito dissidente. E proprio la sua figura, lungimirante e all’avanguardia, è stata ieri mattina al centro del convegno «Laura Bianchini. L’attualità del pensiero e dell’opera di una madre costituente» alla Camera dei deputati.

Innovatrice

Laura Bianchini tra Giorgio La Pira (a sinistra) e Giuseppe Glisenti  © www.giornaledibrescia.it
Laura Bianchini tra Giorgio La Pira (a sinistra) e Giuseppe Glisenti © www.giornaledibrescia.it

Organizzato dall’associazione Dieci Giornate e dall’associazione Fiamme Verdi e Fivl (Federazione Italiana Volontari della Libertà), l’incontro è stato promosso dal parlamentare bresciano Gian Antonio Girelli, che ha coinvolto anche gli onorevoli Fabrizio Benzoni, Simona Bordonali e Cristina Almici, andati volentieri oltre lo steccato del partito per sedere insieme nel pubblico di Sala Matteotti di Palazzo Theodoli a Roma e rendere omaggio alla politica nata e cresciuta a Castenedolo.

«Laura Bianchini già 75 anni fa affermava l’importanza del contributo delle donne, in termini di valore, innovazione e modernità - ha commentato Girelli - e resta un’ispirazione. Le lotte che portava avanti sono state il primo passo verso i traguardi a cui puntiamo oggi. Lotte preziose soprattutto in tempi delicati come quelli che stiamo vivendo». Bianchini, che fu partigiana nelle file delle Fiamme Verdi e che durante la guerra rischiò la vita perché perseguitata dai nazisti, in eredità ha lasciato il suo coraggio e il suo rigore. «Un carattere forte, che forse fu proprio il motivo per cui fu considerata troppo scomoda da ricandidare dai vertici della Democrazia Cristiana per la seconda legislatura» aggiunge Girelli. Dopo i saluti di Pierluigi Bianchini, sindaco di Castenedolo che della celebre concittadina porta il cognome ma non è parente, e il benvenuto di Elena Ringhini (Dieci Giornate) e Enrica Peli (Fiamme Verdi Brescia), il cuore dell’incontro è stato affidato alla professoressa Daria Gabusi, curatrice del volume «L'educazione nella Resistenza e nella Costituzione» di L. Bianchini (Schole', 2023).

«Laureata in Lettere, fu una donna di profonda spiritualità - ha spiegato -, impegnata nel cristianesimo sociale e presidente del ramo femminile della Fuci, coordinata da monsignor Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI. Era convinta che se non si riformano i costumi non si possono riformare le coscienze e che essere presenti, consapevoli e attivi è responsabilità di chi vuole cambiare il tempo in cui vive».

Dopo aver varcato i confini da sempre maschili della politica, Bianchini ha dedicato il suo impegno all’estensione del diritto all’istruzione, puntando sull’educazione e sulla scuola come fondamenta per creare cittadini consapevoli. «Il suo obiettivo, anche nel suo contributo all’assemblea costituente, è sempre stato insegnare la giustizia sociale e la legalità, in difesa di una democrazia solida e partecipata».

  • L'incontro a Roma per ricordare la figura di Laura Bianchini
    L'incontro a Roma per ricordare la figura di Laura Bianchini
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    L'incontro a Roma per ricordare la figura di Laura Bianchini

Partigiana

Di Laura Bianchini protagonista della Resistenza ha parlato invece il professor Roberto Tagliani dell’Università degli Studi di Milano, presidente della Fivl (Federazione Italiana Volontari della Libertà). «Fu una delle voci più intelligenti e mature della formazione delle brigate partigiane: un’intellettuale che ha contribuito a costruire la coscienza civile da cui è nata la Resistenza - ha raccontato il docente -. La sua esperienza filosofica, pedagogica e di lotta l’ha poi guidata anche nella sua dimensione politica».

Al convegno sono intervenute anche l’onorevole Irene Manzi e, tramite un messaggio letto da un collaboratore a causa di problemi di salute, l’onorevole Rita Dalla Chiesa, che hanno ricordato come Bianchini sia stata lungimirante individuando la centralità della scuola, costruita sugli articoli 33 e 34 da lei voluti nella Costituzione.

I saluti finali sono stati affidati alla vicepresidente della Camera, l’onorevole Anna Ascani, che ha ricevuto dalle mani di Alvaro Peli, presidente delle Fiamme Verdi bresciane, una riproduzione del giornale clandestino «Il Ribelle», di cui Laura Bianchini era redattrice e coordinatrice.

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