L'asse Pd-Lega sul no ai poli commerciali

No a cinque nuovi centri commerciali. Ecco cosa rischia di fare tentennare l'equilibrio di maggioranza in Loggia.
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No a cinque nuovi centri commerciali. Un urlo, quello arrivato dalle associazioni di categoria, che rischia di fare tentennare l'equilibrio di maggioranza in Loggia a un passo dall'adozione del nuovo Piano per il governo del territorio.

Questo lo scenario della prima maratona consumatasi in Consiglio comunale a Brescia in vista dell'approvazione del Pgt. Un Consiglio comunale apparentemente "lento": il confronto, dedicato all'illustrazione del piano, ha visto lunedì - dalle 9 e fino a tarda serata - un botta e risposta composto, ma snodato su due tempi.

Lo snodo però riguarda i nuovi centri commerciali. Se da un lato la Lega - pur mantenendo la barra ferma sul disco verde ultimo - propone un "ritaglio" della superficie concessa, dall'altro il Pdl non intende concedere sconti. Un quadro, questo, che alza la tensione in vista dell'appuntamento di giovedì, quando il Carroccio sottoporrà ufficialmente al Consiglio la proposta, trovando il consenso - anziché tra i banchi di maggioranza - tra quelli di opposizione.

Un passo verso il Pd che ricorda l'accordo di intenti sul nodo A2A, quando i due schieramenti erano disposti a fare quadrato su una mozione comune per "chiarire il ruolo di Brescia all'interno della multiutility".
 

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