L’appello del Pd: «Canton Mombello va ristrutturato»

Per la deputata Debora Serracchiani la struttura è «inadeguata e fatiscente». Ci sono 15 milioni di euro per il nuovo progetto
Alfredo Bazoli, Gian Antonio Girelli, Debora Serracchiani e Roberto Rossini fuori da Canton Mombello - Foto © www.giornaledibrescia.it
Alfredo Bazoli, Gian Antonio Girelli, Debora Serracchiani e Roberto Rossini fuori da Canton Mombello - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Un tuffo a capofitto nel sistema della giustizia bresciana per osservare le emergenze del mondo carcerario ma anche la virtuosità dei tempi dei processi. A mettere piede in città è la delegazione parlamentare del Partito Democratico - composta dalla deputata responsabile Giustizia Debora Serracchiani, dal collega Gian Antonio Girelli e dal senatore Alfredo Bazoli - che ha fatto visita al carcere Nerio Fischione di Canton Mombello dopo gli ennesimi allarmi di un’emergenza diventata cronica.

Una struttura che Serracchiani ritiene «inadeguata, vecchia e fatiscente. Qui c’è una grande presenza di stranieri, che spesso arrivano alla detenzione dopo aver commesso reati legati al consumo di sostanze stupefacenti e dunque anche cura e assistenza».

Le risorse per un nuovo carcere ci sono - 15 milioni di euro stanziati dall’ex ministro della Giustizia Andrea Orlando per l’ampliamento della casa di reclusione di Verziano -, ma in più di 8 anni non si è mosso nulla. Anzi, per il progetto ne servirebbero altri 35. «Il Ministero deve trovare altre risorse - continua Serracchiani - e, se necessario, rivedere il progetto». Risposte che Girelli ritiene finora «deludenti e anche poco lungimiranti»: «Perché garantire al detenuto una situazione dignitosa è un dovere dello Stato per dare un vero senso di giustizia, ma anche per fare realmente sicurezza».

Intanto, però, in via Spalto San Marco la situazione per i detenuti e per gli agenti è sempre più difficile. «Sono condizioni poco degne per una città moderna e sviluppata - aggiunge Bazoli -. Sono troppi anni che ne parliamo a vuoto, è ora che la politica bresciana concorra con l’amministrazione per trovare una soluzione rapida».

A sottolineare invece l’esperienza positiva degli aspetti riparativi del carcere è Roberto Rossini, candidato alle Comunali in Loggia per il Pd: «La direzione del carcere è disponibile ad aprire collaborazioni col volontariato e il mondo no profit. La giustizia riparativa deve essere un patto territoriale». Ma il sistema della giustizia bresciana mostra anche aspetti positivi. Come i tempi dei processi, ridotti drasticamente all’ombra del Cidneo. Su questo e sull’attuazione delle riforme si sono confrontati la delegazione e il presidente della Corte d’Appello di Brescia Claudio Castelli. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia