La verità, vi prego, sulla «A»

Ovvero: di come parole al femminile tipo magistrata, sindaca o ministra per alcuni suonano strane, mentre altre invece no
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Paola Vilardi è il candidato sindaco del centrodestra a Brescia, però Virginia Raggi è la sindaca di Roma. Laura Castelletti è la vicesindaco di Brescia, talvolta la vicesindaca, per chi ha più confidenza (dunque non sui giornali) semplicemente vice, senza articoli o desinenze.

Elisabetta Casellati è la presidente del Senato, così come Laura Boldrini era la presidente della Camera, e non era vero che volesse essere chiamata «presidenta» (fake news, immancabile di questi tempi). Annamaria Furlan è la segretaria generale della Cisl, ma spesso diventa il segretario, come accadeva con Susanna Camusso alla Cgil.

Tra l’altro, Gelmini (Mariastella) è la nuova capogruppo di Forza Italia alla Camera: Gelmini, non la Gelmini; la nuova, non il nuovo. Però Ivana Petricca è per tutti il questore di Verona, mentre Liliana Segre è senatrice a vita.

Un’altra Liliana, che mi aveva aiutato nella ristrutturazione della casa, è sempre e comunque architetto, perché architetta, insomma, lo capite anche voi. E poi: Valeria Fedeli è la ministra, Ilda Boccassini è la magistrata, Renata del bar qui sotto è la cameriera, anche se spesso Fedeli diventa il ministro (al femminile suona male, dicono), Boccassini il magistrato (idem), mentre Renata è sempre la cameriera.

 

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