La Statale accelera: mensa e residenze solo con il Green pass
Non entri chi non ha il Green pass. La decisione è presa: in Statale l’accesso non solo alle lezioni, ma anche a residenze, mensa e sale studi sarà condizionato al possesso del lasciapassare sanitario. Lo rende noto il rettore Maurizio Tira, che spiega: «Come previsto dal decreto legge 6 agosto 2021 numero 111, tutto il personale universitario e gli studenti devono possedere il Green pass.
Quindi a partire dal 1° settembre per accedere a qualsiasi struttura universitaria sarà necessario avere la certificazione verde. Il Green pass sarà richiesto per partecipare a tutti i test programmati in presenza (comprese le prove che si svolgeranno al Centro Fiera), per accedere alle residenze universitarie, per partecipare alle lezioni, per sostenere gli esami, per accedere alla mensa, alle aule studio, alla biblioteca, agli uffici amministrativi, ecc.».
Come funzioneranno le lezioni
Grazie al Green pass, assicura Tira, sarà possibile tornare in presenza, «tranne laddove le aule, la cui capienza dovrebbe salire al 50%, non saranno abbastanza grandi da mantenere il distanziamento, non più obbligatorio ma comunque raccomandato dalla circolare ministeriale. Nei corsi con grandi numeri faremo quindi ancora i turni e sarà attivata la teledidattica». Teledidattica che sarà garantita «anche per coloro che hanno reali impedimenti: per chi è in quarantena, per esempio, per gli studenti stranieri non ancora in possesso del visto e per altre situazioni particolari». Tutte in presenza saranno invece le attività laboratoriali, così come gli esami di laurea.
Posti ridotti nelle residenze
Anche per le residenze universitarie della Statale, come detto, servirà il Green pass. I posti saranno comunque ridotti rispetto alla situazione prepandemica. È stato infatti deliberato il solo utilizzo delle camere singole e delle doppie ad uso singolo, anche se l’ateneo si riserva la facoltà di procedere, sulla base dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria e della normativa in materia, con l’assegnazione dei restanti posti letto in camera doppia. Il numero complessivo di posti alloggio nelle residenze universitarie da assegnare con il bando per il diritto allo studio è pari a 155: 98 posti sono messi a concorso per gli studenti iscritti ad anni successivi al primo, 57 sono riservati alle matricole. A questi si aggiungono 122 posti per studenti internazionali, Erasmus e dottorandi di ricerca.
Gli altri collegi
Considerato che non sarà possibile esaudire tutte le richieste l’ateneo ha attivato anche il servizio Unibs Student Housing: offre orientamento e supporto alla ricerca abitativa presso privati attraverso la piattaforma web cercoalloggio.com. Qui è possibile consultare gli annunci di camere e appartamenti selezionati a Brescia, completi di fotografie e tour virtuali di ogni ambiente, indirizzi e prezzi. Per contattare lo staff del servizio è attiva la linea telefonica 3203045830 (email: studenthousing@unibs.it). Le opportunità di alloggio in ogni caso a Brescia non mancano. Il Collegio di merito Luigi Lucchini, ad esempio, riserva i propri alloggi a studenti meritevoli dell’UniBs. Ma le strutture che accolgono gli studenti sono numerose: tra le più note ci sono il Convitto San Giorgio, la Famiglia Universitaria Bevilacqua-Rinaldini, il Pensionato universitario San Martino, la residenza Newman, la Congrega della Carità apostolica, il Convitto universitario Salesiani Don Bosco, il Collegio del Sacro Cuore e il Convitto Santa Dorotea. Con questi ultimi due vanta una convenzione per 37 posti l’Università Cattolica, che a sua volta prenderà decisioni a breve sulle misure anti Covid per il prossimo anno accademico.
Il dibattito nelle associazioni studentesche
Misure che in Statale nelle scorse ore hanno acceso il dibattito tra gli studenti. Decisamente favorevole al Green pass obbligatorio il gruppo Udu-Studenti Per, che in Statale dispone del maggior numero di rappresentanti. «Condividiamo la scelta effettuata a livello nazionale e dal nostro rettore - rimarca Diego Vollaro, membro del Consiglio di amministrazione -. Solo così si può garantire un ritorno alle attività in presenza e in sicurezza: un ritorno che attendiamo ormai da un anno e mezzo». Quanto ai vaccini Vollaro accoglie «molto positivamente la decisione di estendere le somministrazioni agli studenti provenienti da fuori regione: si velocizzano i tempi e si favorisce una migliore organizzazione per la ripresa delle attività didattiche».
In ogni caso, «per alcuni casi specifici sarà importante garantire tamponi gratuiti». Una richiesta avanzata anche da Azione universitaria, che però boccia la decisione dell’ateneo cittadino: «Non condividiamo la misura del Green pass - rimarca Carlo Andreoli -: è uno strumento discriminatorio che va a ledere in ambito accademico il diritto allo studio». Secco no in particolare all’«obbligo per aule studio, mensa e soprattutto residenze: questa nostra posizione è data dal fatto che il decreto lo prevede per attività didattiche quali lezioni e i tirocini curricolari e non per accedere alle sale studio o recarsi negli uffici amministrativi».
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