La psichiatra di guerra: «Porto l'ozonoterapia in Ucraina»

Antonella Bertolotti è presidente di InterMed onlus e sta per tornare in Polonia con nuovi macchinari per curare i feriti
Al confine. Antonella Bertolotti con il medico chirurgo di Rivne, Ucraina - Foto © www.giornaledibrescia.it
Al confine. Antonella Bertolotti con il medico chirurgo di Rivne, Ucraina - Foto © www.giornaledibrescia.it
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È appena tornata ma sta già per ripartire perché in Ucraina hanno bisogno delle competenze e del bagaglio prezioso che porta con sé. Antonella Bertolotti è psichiatra di guerra e fondatrice di InterMed onlus, l’organizzazione no profit che si occupa di cooperazione socio-sanitaria e opera in zone di conflitti.

Alle spalle ha trent’anni di lavoro in Africa, dal Congo al Rwanda fino al Burkina Faso, ma soprattutto è un’esperta dell’ozonoterapia, un trattamento medico che utilizza l’ozono per curare una serie di patologie, tra le quali anche le piaghe tropicali e le ferite di guerra. «L’ozono è un potente battericida e cicatrizzante, che agisce in modo efficace e veloce sulle ferite anche in assenza di antibiotici - spiega Bertolotti -. In Ucraina, con tutti i civili e i militari feriti, adesso rappresenta una risorsa preziosa».

Ecco perché, appena scoppiata la guerra, la psichiatra di Castenedolo si è unita a uno dei furgoni che dal centro di Folzano fanno la spola per portare beni di prima necessità al confine e si è diretta a Medyka, città di confine in Polonia, per portare un macchinario dell’ozonoterapia e un ecografo a un ospedale ucraino. Ad accoglierla c’era un chirurgo di Rivne, cittadina a duecento chilometri da Leopoli, a cui Bertolotti ha consegnato le macchine e fatto formazione. «Sono strumenti non standard, che gli ospedali non sono tenuti ad avere ma sono molto utili - prosegue la dottoressa -. Con la Croce Bianca di Brescia stiamo raccogliendo fondi per comprarne un altro che porterò settimana prossima di nuovo al confine, da destinare all’ospedale di Nemyriv».

Nel viaggio di ritorno il furgone si è fermato alla frontiera, dove Bertolotti ha parlato con le persone in fuga. «Ho visto tante guerre, ma veder scappare bambine ignare dei destini dei loro padri mandati a combattere fa effetto».

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