La Procura generale dà l'ok all'affidamento in prova per Bossi

Ora toccherà al Tribunale di sorveglianza valutare il piano presentato dalla difesa. Lo scorso mese era arrivata la condanna per vilipendio
Umberto Bossi - Foto Ansa/Massimo Percossi
Umberto Bossi - Foto Ansa/Massimo Percossi
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La Procura generale di Brescia ha dato il suo nulla osta a Umberto Bossi perché possa scontare la pena definitiva a un anno e 15 giorni per vilipendio attraverso l’affidamento in prova ai servizi sociali.

La decisione è arrivata dopo che l'avvocato Domenico Mariani, legale del fondatore della Lega, aveva presentato un’istanza sostenendo che il suo assistito non potesse finire in carcere.

A questo punto spetterà al Tribunale di sorveglianza valutare il piano presentato dalla difesa e dare il via libera definitivo all’affidamento. 

«L'impegno da senatore, le condizioni di salute e la condotta di vita del senatore Bossi sono palesemente dimostrativi del fatto che lo stesso sia pienamente in grado di osservare tutte le prescrizioni impartite per l'affidamento e nel corso dello stesso, e di come Bossi sia facilmente reperibile. Situazioni queste certamente idonee a garantire un contatto diretto con il servizio sociale preposto al controllo della sua condotta» aveva scritto il legale. 

Nelle scorse sttimane la Procura generale di Brescia aveva emesso un ordine di carcerazione, immediatamente sospeso, nei confronti del senatùr dopo che la giustizia gli aveva presentato il conto definitivo per i fatti del 29 dicembre 2011. Bossi, durante un comizio ad Albino, nella Bergamasca, attaccò l'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica. Napolitano, Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un terùn» disse Bossi facendo anche il gesto delle corna. Scattò la denuncia per vilipendio al Capo dello Stato, poi la condanna in primo grado, in appello e infine il ricorso in Cassazione giudicato inammissibile. 

«Alla data del reato in ragione del quale il senatore Bossi ha subìto la condanna, lo stesso - si leggeva nell'istanza depositata in Procura generale a Brescia - ha tenuto certamente un comportamento tale da consentire un giudizio prognostico positivo su un suo sicuro ravvedimento, e ciò a prescindere da un eventuale periodo di osservazione. Una situazione che depone in senso favorevole alla concessione della richiesta di misura alternativa alla detenzione e nella specie, dell'affidamento in prova». 

 

 

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