La Pinacoteca cambia aria

Sale vuote e senza pavimenti. Calcinacci e superfici "a rustico". È tutto un cantiere il primo piano della Pinacoteca Tosio-Martinengo, dove sono ormai entrati nel vivo i lavori di ristrutturazione. L'esecuzione delle opere edili, affidata con appalto alla ditta Provezza di Orzinuovi, ha mosso i primi passi a metà aprile dopo la chiusura della pinacoteca lo scorso febbraio.
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Sale vuote e senza pavimenti. Calcinacci e superfici "a rustico". È tutto un cantiere il primo piano della Pinacoteca Tosio-Martinengo, dove sono ormai entrati nel vivo i lavori di ristrutturazione. L'esecuzione delle opere edili, affidata con appalto alla ditta Provezza di Orzinuovi, ha mosso i primi passi a metà aprile dopo la chiusura della pinacoteca lo scorso febbraio.

"Si è partiti con la risistemazione del sottotetto - spiega l'architetto Marco Ponzoni, responsabile del Settore Edilizia Monumentale del Comune - per consentire l'inserimento della centrale di ventilazione e dei nuovi impianti". Quello di climatizzazione su tutti, che è alla base dell'intera operazione. Uno dei primi obiettivi della Loggia era infatti quello di dotare il prestigioso spazio espositivo, destinato ad ospitare la vasta collezione di opere d'arte della nostra città, di un sistema che consentisse di garantire temperature e umidità idonei alla migliore conservazione delle opere. E così sarà: analogamente a quanto avviene ora a S. Giulia, anche alla Tosio-Martinengo ogni singola stanza sarà climatizzabile autonomamente.

Un miglioramento reso possibile tuttavia da un più consistente intervento di ristrutturazione del primo piano dell'antico palazzo signorile: "La verifica delle condizioni complessive dell'edificio - spiega sempre Ponzoni - ha messo in luce come i pavimenti in legno fossero fortemente intaccati dai tarli", i quali rappresentavano un'autentica minaccia anche per le opere esposte.

Non essendo possibile, come avvenne anni addietro, procedere ad una "gassazione" complessiva dell'edificio per sterminare gli infestanti, è stata però ottenuta l'autorizzazione da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici di Brescia a rimuovere i parquet e parte dei restanti pavimenti in cotto. Al che, oltre ad un più agevole intervento di risistemazione degli impianti elettrici è stato possibile procedere da un lato al consolidamento delle volte sottostanti (con l'impiego di biocalce) e dall'altro all'inserimento di un sistema di climatizzazione a pavimento, che sarà integrato da alcune bocchette sospese.

Non solo. La rimozione dei pavimenti (il parquet era degli anni '50, altre porzioni in formelle di cemento di poco antecedenti) ha portato alla luce anche i tiranti e le "catene" con le quali - nel Seicento secondo le carte storiche, non prive di lacune ed errori secondo gli addetti ai lavori - si era provveduto a garantire la stabilità dell'edificio.

Varcando le 25 sale del primo piano - circa 850 mq la superficie complessiva - dove i pavimenti sono stati ora quasi totalmente rimossi, si possono facilmente scorgere i lunghi pali di castagno e di rovere che vincolati con tiranti "a coltello" contribuivano alla tenuta complessiva del palazzo. In vari punti però si sono già evidenziate complicazioni, che rischiano di incidere anche sulla durata dei lavori, stimata - allestimento museale compreso - in non meno di 24 mesi: il legno di alcune catene è in parte marcito, in qualche caso sono emerse crepe e fessurazioni anche di diversi centimetri, segni dell'assestamento statico dell'edificio cinquecentesco .

"Provvederemo perciò a inserire nuove catene di ferro, senza rimuovere quelle esistenti, in modo da conservare al meglio gli elementi storici". Contestualmente all'adozione del nuovo sistema di climatizzazione, saranno sostituiti anche tutti gli infissi: se per le porte è già previsto il restauro, delle finestre ne resteranno solo due, una delle quali è risultata rispondente al progetto del Tagliaferri - che curò il rifacimento della facciata di piazza Moretto (1898) - sul modello della quale verranno realizzate anche quelle nuove. Concluderanno gli interventi edili la pulitura di tutte le parti lapidee, la risistemazione degli intonaci e la tinteggiatura delle facciate esterne nei colori originali.

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