La Mille Miglia si fa «hi-tech» tra wi-fi, smartphone, gps e altre diavolerie

La «Corsa più bella del mondo» compie 84 anni. Un traguardo da leggenda, il cui fascino è rimasto quello di un tempo. Anche se oggi l'evoluzione della gara passa dalla tecnologia, che ha cambiato la kermesse. Mille Miglia è anche convergenza, fruizione e condivisione dell'evento. L'hi-tech assume un ruolo di primo piano, ridefinendo le figure di pilota e co-pilota.
«La Mille Miglia e la tecnologia vanno di pari passo e questa per noi è un'altra sfida - dice Paolo Binelli, ad di Mac Group e vicepresidente del Comitato organizzatore della Mille Miglia - che si muove tra il reale e il virtuale ed è importantissima l'implementazione di linguaggi nelle piattaforme di distribuzione dei contenuti. Privilegiamo le applicazioni su smartphone con aggiornamenti in tempo reale. Va poi segnalata l'introduzione del Transponder, il dispositivo di cronometraggio che è stato applicato su tutte le vetture prima della partenza come nella Formula 1». Non solo: c'è anche l'On Board Unit, uno speciale Gps consegnato a tutte le vetture per una maggiore sicurezza. «Obu individua velocità dell'auto, posizione, soste e guasti», racconta Steve Chetcuti, manager della Loqus, l'azienda che si occupa dei servizi di sicurezza della Mille Miglia.
La vera sorpresa sono stati i concorrenti, dotati di sistemi all'avanguardia per raccontare e condividere la propria gara a ogni fine tappa. È il caso di Guido Nola, co-pilota della Fiat Ottovù del 1955 e bancario romano di 38 anni che vive a Londra, o Giustino De Sanctis, pilota della Lancia Aurelia B 20 S VI serie del 1956 e ad della Sisvel, un'azienda piemontese che si occupa della licenza di brevetti dei file musicali MP3 a livello mondiale. «Navigatori, telecamere e trip-map con visore satellitare 3D - dice Guido Nola - sono strumenti ai quali non sappiamo rinunciare e che ci permettono di condividere la nostra esperienza in tempo reale». «Mi sono portato 600 giga di memoria - sottolinea Giustino De Sanctis -, dovrebbero bastare».
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