La meningite fa paura, ma negli ultimi anni i casi sono in calo

I dati dal 2008 al 2015 dimostrano che l'incidenza in Lombardia è scesa da 0,44 a 0,30 casi ogni centomila abitanti
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Sono stabili le condizioni del ventiseienne di Bagnolo ricoverato al Civile di Brescia per un'infezione da meningococco C

L'allarme è scattato ieri, quando le analisi condotte in un primo momento all'ospedale di Manerbio hanno confermato la presenza del germe nel sangue del ragazzo. 

Così è stato disposto il trasferimento agli Infettivi del Civile e attivata la profilassi per una quindicina di persone con cui il giovane è stato in contatto negli ultimi giorni, da quando cioè si sono manifestati i primi sintomi, febbre alta su tutti.

Un nuovo caso si registra dunque nella nostra provincia, dopo quello di Cologne di inizio dicembre. Ma i numeri confermano che la psicosi delle ultime settimane è giustificabile sotto il profilo emotivo, ma non sotto quello scientifico.

Se si analizzano i dati forniti dall'Istituto superiore di sanità relativi all'incidenza di malattie invasive da meningococco, si scopre infatti che in Lombardia, per quel che riguarda i bambini fino a 4 anni, si è passati da 2,34 casi ogni centomila abitanti nel 2008 a 1,47 nel 2015. Si si fa riferimento alla popolazione generale, l'incidenza ogni centomila abitanti è scesa da 0,44 a 0,30.

Analizzando il quadro dei ceppi, si scopre che a livello regionale il meningococco B ha avuto un'incidenza nella popolazione infantile sotto i 4 anni di 1,67 casi ogni centomila abitanti nel 2008, scesi a 0,86 nel 2015. Numeri che nella popolazione adulta sono scesi da 0,2 a 0,12.

Stesso discorso per il meningococco C: nei bambini si è passati da 0,42 a 0,17, mentre negli adulti da 0,15 a 0,06 casi ogni centomila abitanti tra il 2008 e il 2015.

 

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