La lasagna in tubetto e la carbonara liquida

I gusti sono gusti, ma fino a un certo punto
La lasagna in tubetto dello chef Valerio Braschi
La lasagna in tubetto dello chef Valerio Braschi
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Non ho mai desiderato fare l’astronauta, neppure da piccolo. Già alle elementari sognavo di diventare un marchese con tanto di tenuta di campagna alla Downton Abbey (allora però non conoscevo la serie tv). Sono comunque soddisfatto, coltivo un sublime orto e la nobiltà è quella dell’animo. Un dettaglio però mi affascinava di coloro che si avventuravano nello spazio: il loro cibo.

Tra mito e realtà si raccontava di quelle pillole mirabolanti che racchiudevano dai primi piatti fino al dolce, tutto lì. In pochi grammi ecco condensata una tazza fumante di trippa, con anche la crosta di formaggio ridotta a briciolina, per non parlare delle pillole che racchiudevano un intero pollo alla cacciatora, per poi concludere il lauto pasto con torta meringata doc. Ovviamente ogni pillola aveva un diverso colore per poter creare prelibati menù senza sbagliare. Poi sono passati i decenni e gli incubi sono diventati realtà, ma non su Marte.

Il più giovane vincitore al mondo di Masterchef è un ragazzo italiano, il trionfo al programma (che sta alla nobile e poetica arte del cucinare come il sushi sta a una bistecca alla fiorentina accompagnata da un fiaschetto di Chianti) non lasciava certo presagire nulla di buono. Ecco quindi il frutto di cotanta esperienza, il creativo chef (un «creativo» non si nega a nessuno) ha realizzato la carbonara liquida e la lasagna in tubetto, per chi volesse c’è anche la pizza marinara in bustina con tanto di crostone frullato. Lui ha precisato di non essere un provocatore, e in effetti noi non a quello avevamo pensato.

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