La fatica della democrazia

In Indonesia, dove hanno votato 155 milioni di persone con 245mila candidati, sono morti 300 scrutatori per sfinimento
Indonesia, scrutatori morti per sfinimento - Foto Ansa  © www.giornaledibrescia.it
Indonesia, scrutatori morti per sfinimento - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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La notizia è rimbalzata sugli on line di tutto il mondo: 300 scrutatori sono morti per sfinimento, malattia o incidenti collegati alla fatica per le elezioni che si sono tenute nelle scorse settimane in Indonesia. Nel Paese considerato - dopo India e Stati Uniti - come la terza democrazia più grande al mondo, hanno votato 155 milioni di persone (l’80 degli aventi diritto) con 245mila candidati, 810mila sezioni distribuite in 17.500 isole e sei milioni di scrutatori. Le operazioni di spoglio (ogni elettore aveva cinque schede da depositare in urna) sono durate ininterrottamente giorni e notti. Una macchina democratica costata 300 morti.

Forse le loro non sono morti da combattente, come quelle per la Liberazione ricordata nel nostro paese solo pochi giorni fa. Forse non sono morti da martire come quella di Aldo Moro, per celebrare il quale il presidente Mattarella tre anni fa aveva parlato proprio di «fatica della democrazia, opera sempre in divenire, mai definitivamente compiuta». Ma sono pur sempre morti eroiche. Di quell’eroismo quotidiano di cui pure la faticosa democrazia si nutre. E che consiste nell’andare a votare. Nel rispettare gli altri e la legge. Nel fare - semplicemente ma fino in fondo - la propria parte

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