La facoltà di Teologia apre a tutti gli studenti, non solo seminaristi

Il corso dura 5 anni, al termine la laurea che consente, anche, di insegnare religione. Iscrizioni fino al 15 settembre, lezioni in via Bollani
Le lezioni si terranno nella sede storica di via Bollani - © www.giornaledibrescia.it
Le lezioni si terranno nella sede storica di via Bollani - © www.giornaledibrescia.it
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Da un lato è una conseguenza dell’ormai costante calo dei seminaristi (anche se Brescia, va detto, resiste rispetto a crolli drastici registrati in altre parti d’Italia), dall’altro è una interessante opportunità per quanti vogliono accrescere la propria cultura studiando teologia. 

Lo Studio teologico Paolo VI finora, appunto, dedito esclusivamente alla formazione dei futuri sacerdoti (e di fatto tutt’uno con il Seminario diocesano), si trasforma in Istituto teologico (affiliato alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale) e si apre quindi a tutti gli studenti. Una vera e propria rivoluzione dai molti (e interessanti) sviluppi futuri. Anche dal punto di vista professionale. 

Il nostro tempo

Il nuovo Istituto teologico nasce da una concreta collaborazione tra la nostra Diocesi e quella di Cremona, alla base della scelta c’è stato anche il timore di vedere scomparire, in un futuro non troppo lontano, un polo di formazione teologica nella Lombardia orientale. Una collaborazione che preannuncia scenari futuri nei quali pure le Diocesi saranno sempre più chiamate a collaborare. Il percorso è stato avviato dai due vescovi (mons. Pierantonio Tremolada e mons. Antonio Napolioni), in campo poi, ovviamente, anche i due rettori dei Seminari: don Sergio Passeri per Brescia e don Marco D’Agostino per Cremona. «Spesso si è concentrati sulla questione numerica - hanno sottolineato i due rettori - dimenticando l’importanza di una sintonizzazione con quanto viene chiesto dalla Chiesa nei suoi documenti e con quanto emerge dal tempo storico in cui viviamo».

Tra gli attori principali del percorso che hanno portato alla nascita dell’istituto teologico c’è don Raffaele Maiolini, da pochi mesi vicario episcopale per la cultura; l’obiettivo è di fare del nuovo Studio teologico una realtà aperta, che interagisca con il territorio e i protagonisti della cultura.  Sul fronte operativo, cinque docenti da Cremona si aggiungeranno al corpo docenti bresciano, sempre da Cremona arriveranno una decina di studenti.

La Diocesi ha deciso di dividere anche fisicamente il Seminario dal nuovo Istituto teologico. Le lezioni verranno quindi riportate nella loro sede storica, ovvero in via Bollani (in quella che un tempo era la sede del Seminario diocesano, attualmente è in via delle Razziche); in quel Polo culturale che si integra con le università Cattolica e Statale così da costituire un quartiere universitario. 

Per adeguarsi alla nuova normativa canonica, oltre allo statuto e al regolamento, è stato riformulato anche l’ordinamento degli studi, basandosi su una bozza autorizzata dalla futura Ratio studiorum della Conferenza episcopale italiana. La novità maggiore è che sono previsti 5 anni per il conseguimento del grado accademico di baccalaureato in teologia (rispetto ai 6 precedenti).
In aula. Le iscrizioni sono aperte fino al 15 settembre (tutti i dettagli sul sito www.teologiabrescia.it).

Come funzionerà

Le lezioni si svolgeranno prevalentemente al mattino nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì. Sono previste varie tipologie di iscrizione. Gli studenti ordinari: sono coloro che frequentano tutti i corsi per conseguire il grado di Baccalaureato in teologia alla fine del quinquennio. Il titolo, con l’integrazione di alcuni corsi, è valido per insegnare religione nella scuola pubblica; inoltre il Baccalaureato in teologia consente di accedere ai gradi accademici successivi, la licenza e poi il dottorato nelle singole discipline teologiche.

Ci si può iscrivere anche come studenti straordinari; chi non possiede un titolo di studio per l’accesso agli studi universitari può frequentare le lezioni e con la possibilità di sostenere gli esami per formazione culturale personale. Ci sono poi gli studenti uditori, è possibile iscriversi anche a singoli corsi, scegliendo gli insegnamenti che si intende frequentare in base ai propri interessi. Opportunità davvero per tutti, una proposta culturale che porterà sicuramente frutti significativi. 

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