La droga dello stupro: che cos'è e quali effetti produce

È a tutti gli effetti una sostanza di abuso: viene assorbita rapidamente, gli effetti dipendono dal dosaggio
Spesso il Ghb, liquido incolore e inodore, viene aggiunto agli alcolici
Spesso il Ghb, liquido incolore e inodore, viene aggiunto agli alcolici
AA

La «droga dello stupro», il Ghb, è a tutti gli effetti una sostanza di abuso. Spesso compare nelle cronache, a volte drammatiche come nel caso di una ragazza e del suo datore di lavoro, in cui all’abuso dello stupefacente si somma quello ai danni della persona. Per saperne di più, abbiamo chiesto un aiuto a Sandra Sigala, docente di Farmacologia e direttore della Scuola di specializzazione in Farmacologia Clinica e Tossicologia dlel’Università degli Studi di Brescia.

Che cos'è il Ghb

«Il Ghb è contemplata nella vigente normativa italiana in materia di stupefacenti come sostanza d’abuso. Ma è anche autorizzato come farmaco: il sale sodico di Ghb (con il nome di sodio oxibato) è prescrivibile per il trattamento della crisi di astinenza da alcool. In alcuni Paesi europei anche per il trattamento di una rara patologia quale la narcolessia (disturbo del sonno, ndr)», spiega.
Il composto è stato sintetizzato per la prima volta nel 1960 con lo scopo di ottenere un farmaco ad effetto deprimente sul sistema nervoso centrale, da utilizzare in anestesia, in virtù dell’analogia strutturale con il neurotrasmettitore acido gamma-amminobutirrico presente nel nostro sistema nervoso centrale, del quale il Ghb è un metabolita (ovvero deriva dall’acido). È stato tuttavia poco usato in anestesia per le sue scarse capacità analgesiche e per il rischio di indurre convulsioni».

«Queste osservazioni hanno portato ad ipotizzare (e a dimostrare almeno in parte) che il Ghb ha un’azione diversa dall’acido Gaba perché agisce anche sulla liberazione di altri neurotrasmettitori e presenta la capacità di legarsi a recettori specifici. Possiamo dire che è un sedativo del sistema nervoso centrale, anche se il suo preciso meccanismo d'azione non è ancora completamente noto- spiega la farmacologa -. Il Ghb, essendo prodotto anche normalmente dal nostro organismo, può essere "misurato" nel sangue e questo riveste un aspetto molto importante nell’ambito di tossicologia forense. Nel caso di sospetta assunzione di Ghb, la finestra temporale di rilevazione nei liquidi biologici è di poche ore, dopo di che è veramente difficile distinguere tra il Ghb endogeno (prodotto dal nostro organismo, ndr) e quello eventualmente di origine esogena; ciò rende evidentemente problematica e delicata l’interpretazione della positività eventualmente riscontrata».

Come si presenta

Il Ghb è un liquido incolore ed inodore, talvolta con un leggero sapore di salato. Il suo sale sodico è un solido/polvere bianca. Le formulazioni farmaceutiche sono in forma liquida. Sigala: «Il Ghb per uso ricreazionale si trova sia come liquido che sotto forma di polvere, tavolette, capsule. Può venir aggiunto nelle bevande senza che la sua presenza sia avvertibile da chi le consuma. È chiamato in gergo "ecstasy liquida", anche se la sua struttura è completamente diversa dall’ecstasy. Presenta degli effetti dose-dipendente: a basse dosi il Ghb determina euforia e rilassamento muscolare. Aumentando le dosi si osserva sedazione, confusione, amnesia, allucinazioni visive, ipotensione e bassa frequenza cardiaca, fino ad arrivare alla depressione respiratoria, coma e morte in caso di intossicazione. Spesso viene assunto in associazione ad altre sostanze deprimenti il sistema nervoso centrale quali alcool e benzodiazepine per esempio, che ne potenziano l’azione. Il Ghb ha anche un effetto anabolizzante (stimola la sintesi proteica) e viene utilizzato dai body builder come supporto nella riduzione del grasso e la costruzione di massa muscolare».

Gli effetti

Quando viene assunto, viene assorbito rapidamente e le proprietà psicoattive della molecola si manifestano entro pochi minuti dall’assunzione, raggiungendo il massimo tra 25 e 60-70 minuti e durano mediamente circa 1-3 ore. Generalmente gli effetti durano al massimo circa 8 ore, ma dipende soprattutto dalla quantità e se, come indicato sopra, sono state assunte contemporaneamente sostanze che ne potenziano l’effetto.

Conclude l’esperta: «Nel sangue si possono misurare tracce di Ghb fino ad 8 ore dopo l’assunzione, nell’urina fino a 12 ore. Questa variabilità temporale dipende sia dalla quantità di Ghb assunta (parametro fondamentale), sia dalla capacità di ogni singola persona di metabolizzare ed eliminare la sostanza. Un esempio: una dose di 0.5 grammi può produrre un effetto rilassante e disinibitorio, una dose di 1 grammo un effetto euforico, una dose di 2-3 grammi può portare al sonno profondo. Gli effetti possono, inoltre, variare da persona a persona a causa di differenze nel metabolismo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia