La decadenza di Del Bono «atto politico inopportuno»

La minoranza contesta la scelta che mantiene in carica vice e giunta: «Favore a Castelletti»
Consiglio comunale, l’assemblea cittadina in una foto d’archivio - © www.giornaledibrescia.it
Consiglio comunale, l’assemblea cittadina in una foto d’archivio - © www.giornaledibrescia.it
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«Atto politico inopportuno». L’opposizione in Loggia ha bollato così in Consiglio comunale la delibera - atto dovuto e poi approvato dopo l’acceso dibattito - di contestazione a Del Bono delle condizioni di incompatibilità alla carica di sindaco a seguito dell’elezione al Pirellone.

In caso di dimissioni di Del Bono, infatti, subentrerebbe un commissario alla guida dell’Amministrazione. In caso - come avverrà- di dichiarazione di decadenza, la Giunta resta in carica e il ruolo di sindaco sarà assunto dal vice. «Da oggi partiranno i venti giorni dopo i quali dovremo ritrovarci come Consiglio per dichiarare la decadenza del sindaco» ha spiegato il presidente dell’assemblea Roberto Cammarata.

La minoranza ha criticato la scelta accusando la maggioranza di «dare modo così a Castelletti di fare la campagna elettorale con una copertura istituzionale». Paola Vilardi (Forza Italia) ha attaccato: «È una modalità che mette al riparo la maggioranza. Torneremo in Consiglio per dichiarare la decadenza, permettendo così al vicesindaco di fare la sua campagna elettorale. Dal punto di vista politico è inopportuno. Con un colpo di mano il Pd ha deciso che sarà Manzoni e non Muchetti l’eventuale vicesindaco. Le sfaldature ci sono e quindi la maggioranza deve usare altri mezzi per fare campagna elettorale. L’assessore Tiboni si permette di postare l’immagine di una gru che sgretola il manifesto di Rolfi».

Donatella Albini (Sinistra a Brescia) ha ribattuto: «Ricordo alla minoranza che il governatore Fontana ha fatto tutta la campagna elettorale da presidente». Simona Bordonali (Lega) si è rivolta direttamente alla Albini: «Cinque anni fa Del Bono fece da sindaco la campagna elettorale per la ricandidatura. Se ora si seguisse la strada corretta si dimetterebbe e il Comune verrebbe commissariato. Si sceglie invece la decadenza perché viene garantita maggiore visibilità».

Davide Giori Cappelluti (Lega), ha rincarato la dose: «Nessuno contesta la legittimità dell’atto ma l’opportunità politica. Non solo il sindaco viene rimosso e supporterà dall’esterno la candidatura del vicesindaco, ma state concretizzando alleanze sulle base di nomine nelle partecipate che scadono quest’anno». Fabrizio Benzoni ha replicato: «La via seguita è corretta. Nei Comuni in cui avete eletto i sindaci avete fatto la stessa cosa».

Ori Martin e Copan

Il Consiglio ha approvato anche i piani attuativi Ori Martin e Copan, e adottato (astenuti Albini, M5S, contrari Forza Italia e Fratelli d’Italia, non ha partecipazione al voto la Lega) del piano per l’ex Fatebenefratelli in via Vittorio Emanuele II per la realizzazione di un complesso con alloggi per anziani autosufficienti. Michele Maggi (Lega) ha chiesto «che sia fatta una segnalazione all’Anac nei confronti dell’Amministrazione comunale e in particolare dell’assessore Tiboni perché a mio avviso nella relazione di progetto ci sono affermazioni gravi riportate dal progettista».

L’assessore all’Urbanistica Tiboni ha replicato: «Ritengo che il mio operare e quello della struttura tecnico-amministrativa sia nell’assoluto rispetto delle norme». Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno presentato emendamenti in cui chiedono che «in delibera e convenzione si specifichi che chi soggiornerà nel complesso abbia residenza o domicilio, e il divieto dell’attività turistico-ricettiva».

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