La consegna del premio «de Tavonatti», per l'assistenza alle persone con disabilità

Il riconoscimento a persone e associazioni del volontariato che si sono distinti in opere volte alla cura, all'assistenza ed all'integrazione
  • La cerimonia di consegna dei premi «de Tavonatti»
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«Siamo qui per celebrare coloro che dedicano tempo, cuore e cura alle persone con disabilità. Sono il battito vitale della nostra comunità. Di una Brescia che è luogo di solidarietà e di inclusione». Così la sindaca di Brescia, Laura Castelletti, alla cerimonia del premio «Città di Brescia Albino de Tavonatti», giunto alla sua diciottesima edizione, che si è tenuta nel pomeriggio nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia. Cerimonia «toccante», anche grazie al talento della pianista e cantante Mari, diciassettenne studentessa dell’Istituto Mantegna, la cui musica e voce hanno fatto da colonna sonora all’incontro.

Istituito per volontà della famiglia de Tavonatti e con il concorso del Comune di Brescia, il riconoscimento è destinato a persone singole, associazioni ed organismi del volontariato che si siano distinti in opere e azioni volte alla cura, all'assistenza ed all'integrazione sociale di persone con disabilità.

I premiati

Il Grosso in argento è stato assegnato a Anna Maria Sisti e a Piero Borzi. La Vittoria Alata a Luigi Cioccarelli e Luca Zani. A pari merito il premio Città di Brescia Albino de Tavonatti a tre associazioni: la Cavalli per tutti, la sezione provinciale di Brescia dell’Aias e AltRaVoce onlus.

«Un’occasione, questa, per ricordare Albino de Tavonatti, importante personalità della storia di Brescia del dopoguerra, in prima linea nella ricostruzione materiale e democratica della nostra città nel segno del lavoro, della solidarietà e dell’uguaglianza. Il suo impegno per bambini e ragazzi disabili aveva come obiettivo la convivenza tra diversi, perseguibile trasformando gli ambienti di vita e la cultura. Dobbiamo ad Albino la conoscenza e la coscienza su questi temi e i premi sono conferiti a coloro che proseguono sulla strada da lui tracciata negli anni Sessanta» ha detto Marco Fenaroli, assessore con delega alle Politiche per la Famiglia, la Persona e Longevità, Welfare e Salute.

Emozionato il ricordo di Michele de Tavonatti, figlio di Albino, che si è soffermato anche su alcuni aspetti biografici del padre. Albino fu assessore comunale per cinque anni, vicesindaco per undici a fianco del sindaco Bruno Boni, fondatore e per trent'anni presidente della sezione bresciana dell'Aias, Associazione Italiana Assistenza Spastici. Un impegno civile e umanitario che il premio a lui intitolato vuole ricordare.

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