La commemorazione per Morello Alcamo, poliziotto morto durante un'operazione

Presente il questore Spina e rappresentanti dell''Associazione nazionale Polizia di Stato
  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
    La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
    La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
    La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
    La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
    La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
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  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
    La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
    La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
  • La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
    La commemorazione del vice capo della Squadra mobile Alcamo Morello
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Brescia e la Polizia di Stato hanno ricordato oggi, a 38 anni dalla sua morte, il vice capo della Squadra mobile Morello Alcamo, deceduto il 16 dicembre 1985 durante un inseguimento in Valcamonica. Il questore Eugenio Spina, insieme all'Associazione nazionale Polizia di Stato (la sezione Brescia è intitolata a Alcamo e Prosperi), ha voluto onorarne la memoria ponendo una corona di fiori al parco di San Polo, adiacente la questura e intitolato proprio al giovane agente.

Con una decina di agenti Alcamo era quel 16 dicembre appostato nella vegetazione vicino a una cascina, per tenere sotto controllo la base d’appoggio di una banda di criminali, sospettati tra le altre cose dell’omicidio di un gioielliere. Notando un movimento strano nella vegetazione e scambiando i poliziotti per ladri, il padrone di casa della cascina esplose due colpi di pistola in aria per spaventarli. Per impedire che la situazione degenerasse e potesse compromettere l’intera indagine i poliziotti uscirono allo scoperto:  concitazione il commissario, seguendo la riva del fiume per raggiungere i suoi uomini, Alcamo scivolò nel corso d'acqua senza riuscire a risalire e perciò annegando. Venne trovato il giorno seguente a sette chilometri dal luogo dell’incidente. 

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