La candela al pomodoro

I profumi, come i sapori, hanno la romantica capacità di aprire il baule dei ricordi, in un attimo ti ritrovi in situazioni vissute anche decenni fa, che si sono iscritte a chiare lettere nel diario della vita. Quando il mio preciso nasino si imbatte nel sentore di vaniglia ecco che mi riappaio seduto accanto a Vittorio, il mio compagno di banco delle superiori. Non che lui usasse profumo alla vaniglia sia chiaro, sarebbe stato un vezzo inaccettibile, l’essenza dominava la sua Ritmo sotto forma di Arbre Magique appeso (ovviamente) allo specchietto retrovisore; lo esponeva ancora nella sua confezione trasparente, da cui spuntava poco alla volta per durare più a lungo.
Aveva scelto la vaniglia perché riteneva che piacesse molto alle ragazze, essendo in realtà sempre e solo io seduto accanto a lui avrebbe potuto approfondire il sondaggio. Nei giorni scorsi ero in uno di quei negozi dove si acquistano inutili regali di Natale, oggetti che nessuno mai comprerebbe per se stesso, i misteri delle feste. Il reparto candele ha attirato la mia attenzione, le varie profumazioni erano dedicate a momenti piacevoli del nostro quotidiano: panni appena stesi, caminetto scoppiettante, erba tagliata. Il premio è però per la candela al profumo di orto, di piante di pomodori a volerla dir tutta.
Che meraviglia, in una gelida giornata invernale mi sono visto camminare nella mia ortaglia come Russell Crowe nel Gladiatore mentre accarezza le spighe di grano. Scontata sono 75 euro, mi ha detto la commessa riportandomi coi piedi nella realtà. Grazie, ma a volte le sensazioni è meglio assaporarle dal vero.
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