L'ultimatum della Caffaro: «Licenziamo tutti e chiudiamo»

A rischio 54 posti di lavoro e la barriera idraulica: l'azienda pronta a chiudere se il Tar non revocherà la sospensiva
Una panoramica del polo industriale Caffaro - Foto © www.giornaledibrescia.it
Una panoramica del polo industriale Caffaro - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Nuova puntata del caso Caffaro: l'azienda ha comunicato ai sindacati che se il Tar (l’udienza è fissata per stamattina) non revocherà la sospensiva e la produzione non potrà ripartire, «avvierà il licenziamento collettivo dei dipendenti per cessazione dell’attività». 

Con oggi sono 23 i giorni consumati a macchinari spenti, un «alt» alla produzione scattato ormai il 14 ottobre.

Da quel lunedì pomeriggio («maledetto» per dirla con le parole dei dipendenti), i 54 lavoratori sono stati regolarmente stipendiati da Caffaro Brescia, come concordato con i rappresentanti sindacali di Filctem Cgil, Patrizia Moneghini, e di Femca Cisl, Gennaro De Troìa. Tutti hanno sempre varcato la soglia della fabbrica secondo il turno da calendario. Non per produrre, chiaro, ma per garantire la sicurezza del sito... 

 

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