L'assassino di Elena Lonati rientrerà in cella solo per la notte

L’ex sagrestano oggi ha 35 anni e lavora per una cooperativa bresciana nell’ambito della ristorazione
UCCISE ELENA, IN SEMILIBERTA'
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Dodici anni dopo il delitto di Elena Lonati, l’assassino della 24enne ammazzata e nascosta in chiesa nell’estate del 2006 inizierà una nuova vita. Chamila Ponnamperumage, Camillo per tutti, all’epoca dei fatti sacrestano del santuario di Santa Maria di Mompiano, aveva spinto la ragazza che cadendo perse i sensi battendo la testa contro il portone della chiesa e, credendola morta, piegò il corpo in alcuni sacchi dell’immondizia stringendo al collo della giovane del nastro adesivo. Elena morì quindi per strangolamento.

«La volontà di sottrarsi alle conseguenze di un modesto atto di violenza ha indotto l’imputato a cancellarne l’esistenza dal mondo, ma il piano aveva una sua orribile razionalità» scrissero i giudici nelle motivazioni della condanna a 18 anni e 4 mesi.

Ora la direzione del carcere di Canton Mombello, da dove il cingalese non è mai stato trasferito, ha firmato il via libera alle pratiche per la semilibertà e di fatto Camillo finirà di scontare lontano dalla cella gli ultimi anni della condanna definitiva. L’ex sagrestano oggi ha 35 anni e lavora per una cooperativa bresciana nell’ambito della ristorazione. Fino ad ora è uscito al mattino per rientrare dopo il lavoro. A breve dovrà rientrare solo per la notte.

 

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