L’Arengario è sotto i ferri: via al restauro

L’intervento in piazza Vittoria a Brescia si è reso necessario alla luce delle indagini svolte la scorsa primavera
L’Arengario è già stato ingabbiato - © www.giornaledibrescia.it
L’Arengario è già stato ingabbiato - © www.giornaledibrescia.it
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Sono iniziati ieri gli approntamenti di cantiere propedeutici alla realizzazione degli interventi di restauro dell’Arengario di piazza Vittoria: si concluderanno a fine novembre per una spesa complessiva di 85mila euro.

Il problema delle fessurazioni presenti sul monumento, indice di un probabile problema strutturale, ha dato luogo in prima istanza a una campagna diagnostica attuata tra fine marzo e inizio aprile 2021. Le indagini propedeutiche sono consistite in rilievi geometrici e saggi ispettivi, debolmente impattanti sui sistemi strutturali portanti e portati dell’Arengario, per cercare di approfondire la conoscenza della stratigrafia del solaio e il sistema di connessione tra i blocchi del parapetto. Il restauro prevede, schematicamente, due tipologie di intervento: il consolidamento statico e il restauro delle superfici.

Per quanto riguarda questo secondo aspetto, gli interventi andranno a risolvere i fenomeni di degrado, fondamentalmente di tre tipi: fattori intrinseci legati alla natura del materiale, la pietra di Verzegnis, ossia alle sue caratteristiche petrografiche, mineralogiche, sedimentologiche, chimiche e fisiche; la completa esposizione agli agenti atmosferici: le piogge acide hanno dilavato il materiale rimuovendo in primis l’effetto della lucidatura voluta in origine dall’artista Maraini, e successivamente gli strati superficiali della materia, mentre l’esposizione al sole ha prodotto l’alterazione cromatica della pietra con effetto decolorante; fattori antropici: certamente le operazioni di smontaggio e rimontaggio del monumento, in occasione dello scavo per la realizzazione del parcheggio interrato di piazza Vittoria, hanno avuto conseguenze; così come la sua collocazione in uno spazio aperto, che espone il monumento ad atti di vandalismo (graffiti).

«Anche gli interventi su piccoli angoli della città comportano studi e progettazioni complesse - spiega l’assessore Valter Muchetti - soprattutto quando si interviene su manufatti storici come l’Arengario. Un grazie e un plauso alle donne e agli uomini del Settore edilizia monumentale del Comune per il progetto e per la passione con cui operano».

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