L’aggressore di Sabbadini: «Sono stato spintonato»

L’attivista del Magazzino 47 respinge le accuse che gli ha mosso il segretario cittadino della Lega Nord
Teletutto: parla l'aggressore di Sabbadini
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«Sono stato insultato alle spalle e quando ho riconosciuto Sabbadini l'ho seguito fino in piazza Cesare Battisti rispondendo, ma solo verbalmente, alle provocazioni. Quando sono stato colpito da uno sputo, altre persone si sono messe in mezzo, alcune hanno allontanato Sabbadini, mentre altre, dopo avermi spintonato e fatto cadere a terra, hanno minacciato chi si era schierato dalla mia parte».

Emanuele Frassi, attivista 31 enne del magazzino 47, nega di aver messo le mani addosso al segretario cittadino della Lega Nord Paolo Sabbadini e ricostruisce così i fatti accaduti nella serata del 13 settembre scorso al Carmine, per i quali la Questura il primo ottobre gli ha notificato un foglio di via con il quale gli viene imposto di non entrare a Brescia per tre anni, pena la reclusione da 1 a 6 mesi.

«Un provvedimento troppo duro se si considera che Frassi ha alcune denunce alle spalle, ma nessuna condanna, che non gli è stata data alcuna possibilità di difendersi e che non esiste alcuna convalida della magistratura - ha detto l'avvocato Manlio Vicini, che lo difende -. Ricorreremo al Tar, anche perché Emanuele lavora come ambulante in città e lì mantiene le sue relazioni sociali, anche se questo ci costerà almeno 650 euro». 

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