Ipotesi di un partito unico se la Lega chiude per bancarotta

Mercoledì la sentenza sui 49 milioni che il Carroccio è stato condannato a versare
PARTITO UNICO PER IL CENTRODESTRA?
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Il futuro immediato della Lega potrebbe aprire le porte al partito unico del centrodestra.  Tutto ruota alla sentenza del tribunale del Riesame, prevista mercoledì, sui fondi che il Carroccio è stato condannato a versare: oltre 49 milioni di euro.

 «Se sarà confermata la sentenza la Lega chiude» ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti. Così torna in primo piano l’ipotesi del partito unico, con la leadership di Matteo Salvini e con impronta leghista.

«Bisogna capire cosa si intende per partito unico» dice Davide Caparini, assessore al Bilancio in Regione e leghista della prima ora. «Se per partito unico si intendericonoscere la Lega come soggetto politico trainante ha un senso. Se invece si parla di fusione tra partiti è tutto molto complicato perché servono congressi, assemblee e i tempi si allungherebbero».

In casa Forza Italia e Fratelli d’Italia la soluzione non piace. Troppo recente l’esperienza del PdL e la difficile convivenza tra diverse anime e storie. «Abbiamo visto come è andata quella esperienza e non è da ripetere» spiega il senatore di Fratelli d’Italia Gianpietro Maffoni. «Il partito unico non è una priorità per noi e bisognerà fare un ragionamento serio e complesso. Non ora».

Anche Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia, dice no: «Non ci convince. Siamo abituati a vedere un centrodestra plurale e non deve essere impedito agli elettori di scegliere tra opzioni diverse e poi – aggiunge Gelmini – in questo momento Salvini deve chiarire la sua posizione rispetto al centrodestra. Il governo ci convince sulla materia dell’immigrazione, ma non in materia economica tra il decreto Di Maio e le scelte sull’Ilva».

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