Investita in centro da un’auto pirata: gravissima al Civile

L’incidente è avvenuto poco dopo la mezzanotte di sabato in via XX settembre. Ora è caccia all’automobilista
E' CACCIA AL PIRATA
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L’hanno trovata con il bacino fratturato in più punti, le gambe spezzate. Con ematomi e versamenti ovunque. Era sola, in mezzo alla strada, senza documenti, infreddolita, ma soprattutto in preda a dolori atroci. Prima di svenire, con il suo italiano stentato, ha avuto giusto il tempo di spiegare al medico e agli infermieri dell’Areu arrivati in via XX settembre attorno all’una della scorsa domenica, di essere stata investita in pieno da un’automobile che non si è fermata.

L’ha sentita con tutta la sua violenza addosso. L’ha vista con la coda dell’occhio proseguire nella sua corsa, ma non ha certo avuto modo di memorizzare il suo modello né tanto meno la sua targa. Mentre lei, donna di mezza età senza fissa dimora, dell’Est europeo, approdata a Brescia anni fa senza trovare la fortuna che sperava di trovare, veniva portata e ricoverata all’ospedale Civile, dove si trova tutt’ora, gli agenti della Polizia Locale intervenuti per rilevare l’incidente si sono immediatamente messi sulle tracce del pirata della strada che se n’è andato senza prestare soccorso, senza chiamare il 112 e senza sincerarsi che la donna finita nel cono di luce creato dai fanali della sua auto fosse ancora viva, o quanto meno in grado di salvarsi.

L’incidente è avvenuto all’intersezione tra via XX settembre e via Girolamo Romanino. Notte fonda, sì. Ma non pesta. Quel tratto di ring è sufficientemente illuminato, la visuale di chi era al volante, se non distratto da altro, e sempre che la donna non si sia gettata all’improvviso in mezzo alla strada, non avrebbe dovuto essere tale da impedire la manovra necessaria per impedire il peggio.

Gli agenti della Polizia Locale stanno cercando una vettura di media cilindrata. A giudicare dalla posizione delle fratture sul corpo della signora, identificata solo qualche ora dopo l’incidente, il mezzo che l’ha investita non è un suv, né tanto meno un’utilitaria. Per la soluzione del caso, al quale manca ancora una soluzione, gli inquirenti si sono affidati alle telecamere di videosorveglianza della zona e a quelle che conducono dal centro città verso est, nella direzione che stava percorrendo chi ha investito e non si è fermato e che ora rischia l’arresto.

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