Insomma, com'è il Parco delle Cave?

Chi lo frequenta è soddisfatto, ma non mancano interventi da fare per migliorarne l'accessibilità
"BELLO, MA C'E' ANCORA DA FARE"
AA

«Al parco delle Cave l’erba è alta quanto un bimbo e manca l’attrezzatura»: la segnalazione è arrivata nei giorni scorsi sul numero Whatsapp del GdB, e noi siamo andati a vedere, a poco più di un mese dal taglio del nastro, lo stato del nuovo parco cittadino tra San Polo e Buffalora.

Per chi, come me, non conosce la zona, se non per la Cavallerizza Bettoni e la Cembre, la prima difficoltà è stata trovare l’entrata al parco. Per orientarmi è bastato chiedere al benzinaio e al Lago Franzoni, ma non c’è un cartello che indichi la strada da percorrere. Arrivata in via Cerca ho trovato ciò che mi aspettavo: un laghetto, piante giovani e quell’aspetto un po’ selvaggio che deve avere un’«area di mitigazione ambientale».

L’erba in un mese è cresciuta parecchio: il 28 aprile scorso, come testimoniano le foto scattate all’inaugurazione, era stata tagliata da poco ma in questo mese ha piovuto molto e il caldo non è mancato, condizioni che, chi ha un giardino lo sa, favoriscono la crescita del tappeto erboso. C’è anche da dire che alcune zone sono state sfalciate per poter installare l’impianto di irrigazione, indizio che fa intuire che la manutenzione non manca. Da mamma non posso però non notare la mancanza di ombra e quindi delle fontanelle. La prima arriverà quando le piante cresceranno, le seconde sono già state ordinate, così come i cestini per la spazzatura che per ora sono solo all’ingresso. I cittadini che frequentano il parco, con i quali abbiamo parlato, sono comunque soddisfatti.

«Vengo tutti i giorni a passeggiare e lo trovo bellissimo», ci ha detto Roberto un sessantenne a cui piace passeggiare. Paolo, un uomo di mezza età che fa «qualche corsetta» lo trova «molto bello», ma si aspetta anche una fontanella e un piccolo chiosco per ristorarsi e prendere un caffè. Entusiasti Alex e la moglie Tania, peruviani d’origine che fino a pochi mesi fa vivevano a Torino:«È bellissimo, non lo conoscevamo fino a stamattina. Eravamo a passeggio con la bimba e abbiamo visto il cartello scritto a mano da qualcuno e siamo arrivati fino a qui».

Sulle sponde del laghetto, a distanza di sicurezza dall’acqua, c’è anche un papà, comodamente sdraiato su una coperta, con il suo bimbo di due anni: «Secondo lei posso restare qui in riva al lago?» mi chiede.

«Manutenzione, sfalci e potature - ha precisato l’assessore all’ambiente del Comune Gianluigi Fondra - per due anni spettano all’azienda Faustini. Questo non vuol dire che non metteremo cestini, panchine o fontanelle. Quest’area però non sarà un parco-giardino, come il Tarello o il Castelli, con giochi e bar. Il parco delle Cave è stato pensato per escursioni e passeggiate: sarà un parco territoriale». Per quanto riguarda le indicazioni stradali la Loggia ha pronta una cartografia che verrà presentata presto. Per le indicazioni stradali invece si deve attendere perché «il parco non è ancora completo - sottolinea Fondra - è in divenire e solo il 50% è di proprietà pubblica. Ci sono aree ancora da sistemare. Siamo a buon punto - conclude l’assessore all’ambiente - ma non abbiamo ancora finito».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia