Inferno sull'A4, muore 50enne

Nell'inferno dell'A4 immersa nella nebbia e teatro di una serie impressionante di carambole e tamponamenti a catena, ieri mattina ha perso tragicamente la vita Claudio Lauriti, 50enne residente a Desenzano.
Il terribile incidente è avvenuto nel tratto di autostrada che attraversa il territorio di Roncade, comune nel Trevigiano, non lontano dal bivio per Belluno.
Lo schianto è stato violentissimo e non ha lasciato scampo al camionista bresciano: secondo i primi accertamenti, l'uomo si stava recando con il suo camion a Portogruaro quando, a causa della fitta nebbia (la visibilità era intorno ai trenta-quaranta metri), si è schiantato contro un altro mezzo pesante incolonnato a causa di un incidente, anch'esso dalle tragiche conseguenze, avvenuto poco prima.
Per il 50enne, rimasto incastrato in un groviglio di lamiere, l'impatto è stato fatale. I soccorritori, non senza difficoltà, sono giunti sul posto e sono riusciti a estrarre il suo corpo rimasto incastrato nell'abitacolo, ma ogni tentativo di rianimarlo è stato vano: troppo gravi le ferite riportate nello scontro.
Tra i primi a ricevere la notizia della sua scomparsa, il suo datore di lavoro, il titolare dell'azienda di trasporti trentina «Blue City», Daniele Sontacchi, patron tra l'altro del Mezzocorona Calcio, compagine che milita nella Seconda divisione. Nonostante lo choc, Sontacchi ha trovato comunque il coraggio di avvertire la moglie di Lauriti. E domani si recherà con i familiari all'obitorio di Sacile, dove è stata ricomposta la salma. Oltre alla moglie il 50enne lascia nel dolore una giovane figlia.
La tragedia, come detto, ha fatto seguito a un altro drammatico incidente, avvenuto nei pressi di Cessalto: una Volkswagen Passat con due persone a bordo è stata tamponata da un'altra autovettura ed è finita contro il retrotreno di un camion che la precedeva. Il passeggero, un italiano, è morto, mentre il conducente è rimasto ferito. A quel punto, poi, la A4 si è trasformata in una pista impazzita con tamponamenti che si susseguivano l'uno dopo l'altro causando decine di feriti, fino al tragico schianto di Claudio Lauriti, l'ultimo in ordine di tempo.
Sul tratto dell'A4 fra Portogruaro-Cessalto e San Donà-San Stino sono stati più di quindici, secondo Autovie Venete (la società che gestisce l'A4 Venezia-Trieste), gli incidenti che si sono susseguiti, il primo dei quali alle 7.40: in tutto sono rimasti coinvolti oltre settanta mezzi, in diversi punti e in entrambe le direzioni.
Complesse, sempre a causa della fitta nebbia, le operazioni di soccorso e la rimozione dei veicoli incidentati, che hanno fra l'altro richiesto di chiudere l'autostrada per poter essere effettuate in sicurezza.
Autostrada che è stata riaperta nel pomeriggio prima di un'ulteriore chiusura serale a seguito dell'ennesimo incidente a causa della nebbia che, alzatasi a metà giornata, è tornata più fitta che mai all'imbrunire. Questa volta sono rimasti feriti in tre all'altezza del casello di Preganziol, sempre nel Trevigiano.
Marco Tedoldi
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