Incendio a Gussago, i due anziani proprietari: «Ricostruiremo la nostra casa»

La coppia intanto si è sistemata in un piccolo edificio in campagna
Nella foto aerea quel che resta della casa dopo il rogo - © www.giornaledibrescia.it
Nella foto aerea quel che resta della casa dopo il rogo - © www.giornaledibrescia.it
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Pensano già alla ricostruzione, dopo il violento incendio che, l’altra sera, ha devastato la loro casa ai piedi della Santissima, i due pensionati di 90 e 84 anni, scampati alla tragedia. Giuseppe Peroni, professore di chimica in pensione, e la moglie Stefania hanno trascorso la notte in un piccolo edificio agricolo di loro proprietà, in campagna, rifiutando cortesemente ogni offerta di ospitalità. I Vigili del fuoco hanno concluso le opere di spegnimento delle fiamme verso le 3 di mattina.

I parenti, ieri, hanno portato a Giuseppe e a Stefania abiti di ricambio e il sindaco ha offerto il proprio aiuto. Il professore ha ringraziato e, con una forza d’animo che non sempre si vede a quell’età, ha detto che riusciranno a farcela da soli. La casa è distrutta: si è conservata solo una porzione del seminterrato. Quindi, bisognerà ripartire daccapo, come nel 1960, quando la villetta fu costruita, in via Santissima 17, sul colle Barbisone, sotto l’ex monastero.

L’incendio è scoppiato giovedì sera, verso le 19,30. Giuseppe Peroni era uscito di casa per recuperare un po’ di legna di ulivo per il camino. Rientrando, aveva sentito un odore acre di fumo e aveva chiamato la moglie che era in cucina per preparare la cena. «Sono corso là - racconta Peroni - Il fumo era soffocante. L’ho presa per mano e siamo usciti, senza poter prendere nulla».

La signora ha riportato una lieve ustione alla mano. Sul posto, sono arrivate tre autobotti dei Vigili del fuoco, i carabinieri, i volontari del gruppo sentieri e il gruppo di protezione civile di Gussago. Secondo la testimonianza di Giuseppe Peroni, le fiamme sarebbero partite dall’area nord della casa disabitata e che ospitava il quadro elettrico e gli impianti. Il professore ritiene che possa essere stato un cortocircuito. Le autobotti sono state collegate tra loro, mentre un’unità faceva la spola per fare il pieno d’acqua in piazza.

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