In meno di un giorno sei vittime sulle strade bresciane

Dallo schianto di Rezzato al frontale in Corda Molle è pesantissimo il bilancio delle ultime ore. Non accadeva dal 2018
La Porsche Carrera di Alberto Bergomi, imprenditore di Rovato morto oggi in un incidente sulla Corda Molle - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
La Porsche Carrera di Alberto Bergomi, imprenditore di Rovato morto oggi in un incidente sulla Corda Molle - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Sei vite lasciate sull’asfalto in meno di 24 ore. In un giorno Brescia si trova a fare i conti con sei morti sulla strada, ed è una conta che non si esaurisce mai in numeri snocciolati a fine anno in bilanci terribili. E questa volta le vittime sono tutte giovani.

Erano giovanissimi Salah Natiq, 22 anni, di Vestone, Dennis Guerra, del 2002, di Sabbio Chiese, Imad El Harram, pure lui ventenne di Preseglie, Imad Natiq, del 2002 e di Vestone, cugino di Salah, e Irene Sala, di Villanuova sul Clisi, 17 anni: tutti loro sono morti sul colpo sabato sera sulla Statale 45bis, all’altezza di Rezzato, mentre viaggiavano dalla Valsabbia verso Brescia. Si sono schiantati contro un pullman che arrivava sull’altra corsia e che nulla ha potuto fare per evitare l’impatto con la Volkswagen Polo. Sulla strada sono rimasti è frammenti e le schegge delle vettura, ridotta a rottame. Intorno, sbalzati fuori dall’abitacolo, solo i corpi dei cinque passeggeri, avvolti da coperte termiche, dai quali i soccorritori e gli agenti hanno allontanato i parenti sopraggiunti alla notizia.

Era giovane anche Alberto Bergomi, imprenditore di Rovato classe 1987, che poco dopo le 13 di oggi si è scontrato lungo la Corda Molle contro un’altra macchina. Per il 34enne, contitolare della Bergomi costruzioni e del ristorante Al Malò, che all’ora di pranzo andava verso Lograto con la sua Porsche Carrera, non c’è stato nulla da fare: quando l’eliambulanza del Civile è arrivata sul luogo dell’incidente ha potuto solo constatare il decesso.

L’ultima volta che Brescia ha assistito a un bilancio così grave è stato il 2018: il 2 gennaio una famiglia francese e un autista morivano in un rogo lungo la A21 scatenato da un tamponamento violento tra un camion carico di sabbia e un autotreno che trasportava benzina e gasolio. L’incendio si portava via l’uomo alla guida del camion, un padre, una madre, due figli e un nipote. 

Allora come oggi i soccorritori avevano potuto solo prendere atto dell’accaduto, impotenti.

 

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