In due anni gli affitti brevi in provincia di Brescia sono aumentati del 68%
Il fenomeno è ai livelli massimi, e il soggiorno minimo di due notti è troppo... minimo per poterlo arginare. Almeno secondo gli albergatori. Parliamo degli affitti brevi, sempre più diffusi anche in provincia di Brescia. Tanto che se nel 2021 gli alloggi allocati per pochi giorni erano circa 3.500, oggi sono invece 5.900.
Di fronte a questa accelerazione impressionante, +68%, per Federalberghi è assolutamente necessario mettere un freno. O, per lo meno, dei paletti perché «queste realtà - rimarca Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi - operano sul nostro stesso mercato, ma non seguono le nostre stesse regole, a cominciare dal trattamento fiscale e dagli standard di ospitalità, sicurezza inclusa».
Proposta di legge
Il Governo dal canto suo è intenzionato a intervenire. La proposta di legge è pronta, anche se potrebbe subire modifiche nel confronto con le associazioni di categoria che la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, si è detta intenzionata a organizzare. L’obiettivo in ogni caso è di regolamentare un settore che, per la società che analizza i dati degli annunci su Airbnb (Airdna), nel 2022 ha prodotto a livello europeo un giro d’affari di 51 miliardi di euro.
Secondo la ministra è necessario stabilire una normativa uniforme a livello nazionale. Anche per evitare «un turismo sovradimensionato» e «salvaguardare la residenzialità dei centri storici e impedirne lo spopolamento». La misura principale è contenuta nell’articolo 4, che prevede il «minimum stay» (soggiorno minimo) di due notti per i contratti di locazione, ma con due eccezioni: il caso in cui a farne richiesta sia una famiglia numerosa composta da almeno un genitore e tre figli, e i Comuni con meno di 5mila abitanti, dove si potrà affittare anche per una notte. In tutti gli altri casi, chi ha bisogno di un solo pernottamento dovrà andare in hotel.
Standard di ospitalità
Questa misura però, così come congegnata, inciderebbe solo sul 6,4% delle prenotazioni a livello nazionale: le uniche, appunto, sono sotto le due notti. «Il minimum stay - commenta Fantini - potrebbe avere una efficacia solo dai tre o quattro giorni in su. Ma servono soprattutto delle regole, a partire dagli standard di ospitalità». Inoltre «serve un cambiamento dal punto di vista fiscale perché la tassazione a cui sono sottoposti gli alberghi è assai più alta della cedolare secca». C’è poi il grande tema dell’abusivismo: «Purtroppo nell’extraalberghiero c’è ancora un sommerso importantissimo che non viene rilevato e che crea danni enormi. Gli strumenti per il controllo ci sono, ma spesso i Comuni non dispongono di una forza lavoro adeguata».
Porre limiti
L’esplosione degli affitti brevi, rileva Fantini, «comporta anche una riduzione degli affitti tradizionali. Il fenomeno sta diventando evidente anche nella nostra città, sempre più attrattiva dal punto di vista turistico. Senza regolamentazione il rischio è che i proprietari di casa, per varie ragioni, preferiscano gli affitti brevi alle locazioni tradizionali, delle quali peraltro già adesso c’è penuria. Io ritengo che il problema vada affrontato ponendo dei limiti, come è stato fatto all’estero: penso a grandi città come New York, Barcellona, Parigi, ma anche alla Provenza o alla Costa Azzurra».
E dei limiti secondo Graziano Pennacchio (amministratore delegato di Visit Brescia), andrebbero messi anche ad alcuni portali sul web, che «non solo alimentano la confusione tra alberghi e appartamenti, proponendoli tutti insieme quando si fanno le ricerche, ma riportano anche strutture abusive che non dovrebbero né esistere né comparire». Anche per Pennacchio dunque la cosa più urgente è «un maggiore controllo da parte delle istituzioni sulla regolarità di chi affitta».
Sul Garda
(di Alice Scalfi) Una misura tutta «da tarare», comunque «la punta dell’iceberg». In poche parole, ecco il pensiero del presidente del Consorzio lago di Garda Lombardia Massimo Ghidelli e del già numero uno degli albergatori desenzanesi, ora vicepresidente nazionale e presidente regionale di Assohotel, Giuseppe Caccamo.
Ghidelli è molto diplomatico, anche perché «di definitivo ancora non è stato stabilito nulla: l’auspicio è che il dibattito possa portare a declinare la misura con soluzioni calate realmente sui territori». E il territorio del Garda, volendo dare un dato, nel 2022 ha registrato una permanenza media pari a 4,5 giorni (il dato è dello stesso Consorzio), a fronte di una media nazionale assestata su tre giorni. Il «minimum stay», il soggiorno minimo, potrebbe dunque impattare solo in maniera relativa sulle strutture ricettive del lago. Potrebbe: «Si pensi a realtà piccole, come Valvestino volendo fare un esempio. Sono realtà di cui il Garda è punteggiato e che grazie alla presenza massiccia di case vacanza e b&b riescono a destagionalizzare il turismo. La norma, così come la si sta dipingendo negli ultimi giorni, è invece studiata ad hoc per realtà molto diverse, per metropoli del calibro di Milano, Firenze e Venezia: non si può pensare di applicarla alla realtà del lago di Garda».
Caccamo, dal canto suo, non vede affatto la misura come fumo negli occhi. Anzi, «è un primo passo nella direzione di regolamentare un settore che è cresciuto tantissimo e senza briglie, che è quello delle case vacanza. Ci sarebbe molto altro da mettere in campo per appianare quelle diseguaglianze che si sono fatte ormai evidenti con il settore alberghiero, che è sottoposto a regole, direttive, norme e obblighi infinitamente superiori rispetto a quelli cui devono sottostare case vacanza e b&b».
Quindi «minimum stay» bene, ma solo perché «è indice che il Governo ha preso la direzione di voler sistemare la situazione». E fa anche alcuni esempi, Caccamo: «Dalla moltitudine di corsi che il solo personale alberghiero deve frequentare al check-in online, tra i primi temi da affrontare. Negli alberghi, a differenza di moltissime case vacanza, esiste sempre il controllo e il monitoraggio di chi entra e chi esce».
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
