In bici in chiesa, il parroco li sgrida: scatta la ritorsione

Telecamere distrutte a sassate e bestemmie scritte sull'auto del curato di Gussago e sul muro della prepositurale
La chiesa prepositurale di Gussago - © www.giornaledibrescia.it
La chiesa prepositurale di Gussago - © www.giornaledibrescia.it
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I danni saranno rapidamente riparati, le scritte cancellate. Sarà impegnativo ed oneroso ma non è questo quello che, da qualche giorno, scuote la comunità di Gussago. I vandalismi per vendetta di cui è stata oggetto nel fine settimana la chiesa prepositurale di piazza Vittorio Veneto rappresentano un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato e che interroga tutti sulla situazione dei più giovani nella cittadina alle porte della città e nei paesi attorno, «non hanno più di 15 anni» dice a mezza voce il parroco che se li è trovati davanti.

Fuori controllo. Con le prime serate tiepide e la sensazione che le restrizioni dettate dal distanziamento sociale siano allentate decine di ragazzini si sono riversati in piazza. Venerdì sera ci sono almeno tre grossi gruppi tra la scalinata di marmo e il terrazzamento sotto il campanile. Bevono birra e fumano spinelli, bottiglie vuote e filtri trovati la mattina successiva lo confermano. Nelle stesse ore, nella chiesa prepositurale, è in corso una iniziativa di preghiera guidata dal parroco, don Adriano Dabellani, e tra i banchi ci sono donne e anziani. La funzione si svolge con qualche difficoltà per gli schiamazzi e la musica ad alto volume.

Ad un certo punto però i ragazzini vanno oltre: aprono il portone della chiesa di Santa Maria Assunta e cercano di entrare in bicicletta nella navata centrale. Il parrocco si mette in mezzo, li allontana e immediatamente chiama i carabinieri. La pattuglia della stazione del paese, con il supporto dei colleghi del Radiomobile, identifica una quindicina di ragazzini, alcuni dei quali hanno meno di 14 anni, alcuni sono stati trasferiti in caserma dove sono stati raggiunti dai genitori.

La vendetta. Qualche ora più tardi la scena si ripete, i ragazzi disturbano le celebrazioni per il 25 aprile e qualcuno chiede loro di allontanarsi. Scatta la ritorsione. Nella notte tra sabato e domenica e poi di nuovo tra domenica e lunedì mani ignote si scagliano contro la parrocchia: il primo obiettivo è l’auto del curato, parcheggiata in oratorio, sulla quale vengono scritte delle bestemmie. In piazza e sul sagrato va anche peggio: le telecamere di sorveglianza sono state distrutte a sassate mentre sul muro della chiesa compare una bestemmia vergata con lo spray a caratteri cubitali. Le indagini. I sacerdoti non si lasciano intimidire e riportano tutto nella denuncia presentata in caserma. Immediatamente Polizia Locale e Carabinieri passano al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza del comune e di quanto raccolto da quelle della parrocchia prima che fossero distrutte. Ci sono volti, targhe di motorini e di auto di genitori. Elementi al vaglio degli inquirenti per dare nome e volti ai vandali.

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