Il vescovo Tremolada: «Con i migranti diventiamo Capitale della Cultura dell’incontro»

Una cattedrale gremita, come ai vecchi tempi quando la «Festa delle Genti» si celebrava il 6 gennaio, ieri per la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato. Un appuntamento «speciale», nell’anno di Brescia e Bergamo Capitale della Cultura, occasione per le due Diocesi a rilanciare «l’impegno a far crescere la cultura dell’incontro». Il vescovo Pierantonio Tremolada ha presieduto messa arricchita dalla liturgia in più lingue.

La casa di tutti

Don Roberto Ferranti, coordinatore Area pastorale per la Mondialità, nell’introduzione al rito: «La casa del Signore è la casa di tutti i popoli. Queste lingue sono quelle con le quali da molti anni ormai, preghiamo e incontriamo il Signore in questa nostra città e in questa nostra diocesi; con queste lingue vogliamo celebrare insieme questa Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, una occasione per ricordarci che viviamo insieme e che in quest’anno di Capitale siamo chiamati a realizzare anche l’intercultura, a contagiarci insieme con le nostre diversità per essere comunità».

Insieme

Il vescovo: «Vorrei esprimervi la mia personale soddisfazione e la mia gioia nel vedervi riuniti tutti insieme, comunità diverse, culture diverse, volti diversi. Con la semplice vostra presenza voi manifestate una verità oggi appare sempre più chiara: che la nostra è una società plurale, che siamo chiamati alla convivialità delle differenze, e che la Chiesa ha il dovere di offrire il suo contributo nell’edificazione di questa comunione universale». Ancora: «Le migrazioni ci interrogano. Siamo consapevoli di trovarci di fronte a un fenomeno epocale, che ci disorienta e rischia di farci sentire impotenti. Credo che anzitutto non si debba perdere il senso di umanità. È doveroso contrastare in tutti i modi le crudeltà e le azioni criminali contro i più esposti».

Progetti

Forte, l’esortazione del vescovo: «Occorre aprirsi a un progetto di ampio respiro, che superi i confini dell’emergenza. Alle persone che giungono nei nostri territori si deve offrire la possibilità di costruirsi il futuro, di dare un senso a tutta intera la propria vita. Non è sufficiente pensare a un tempo iniziale limitato e identificare luoghi chiusi nei quali confinare uomini, donne e bambini che desiderano semplicemente vivere in una giusta normalità».

Numeri

Nelle province di Brescia e Bergamo sono residenti 271.736 cittadini di origine straniera (121.080 a Bergamo, pari al 10,9%, e 153.933 a Brescia, pari al 12,2% del totale della popolazione provinciale), così come sono 127.383 (65.637 di Bergamo e 61.746 di Brescia) coloro che stanno portando i colori di Bergamo e Brescia nel mondo. Le due Diocesi: «Cerchiamo di resistere ad una rappresentazione semplicistica, in bianco e nero, di una realtà nuova e complessa: la prospettiva è quella di un “noi” sempre più grande».