Il vescovo a 1.200 ragazzi bresciani ad Assisi: «Siete unici e speciali»

Nella basilica superiore affollata dai giovani bresciani è stata celebrata la messa con il vescovo e la riflessione di un frate
  • Milleduecento ragazzi bresciani in pellegrinaggio ad Assisi con il vescovo
    Milleduecento ragazzi bresciani in pellegrinaggio ad Assisi con il vescovo
  • Milleduecento ragazzi bresciani in pellegrinaggio ad Assisi con il vescovo
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    Milleduecento ragazzi bresciani in pellegrinaggio ad Assisi con il vescovo
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Un luogo dove ogni pietra «parla di una santità che ha lasciato il segno nella storia», questo è Assisi nelle parole del vescovo Pierantonio Tremolada.

Strade percorse da san Francesco e santa Chiara, luoghi da loro visitati, vissuti e creati: ad Assisi è come se il tempo si fosse fermato a secoli e secoli fa, con i due santi ancora vivi grazie alle testimonianze di chi ha consacrato la vita a trasmettere il loro messaggio di fratellanza e di pace. Ad Assisi la fede è viva e potente.

In questi giorni milleduecento adolescenti bresciani stanno vivendo questa esperienza straordinaria e indimenticabile; hanno accolto la sfida dei loro oratori e si sono fatti pellegrini sulle orme del poverello e della giovane che tra i primi ha visto in lui il santo capace di convertire anche gli animi più duri.

Ieri sera la messa con il vescovo Pierantonio Tremolada ha concluso una seconda giornata del viaggio diocesano intensa e ricca di ricordi e riflessioni. «Custodite nel vostro cuore ogni luogo meraviglioso che avete visitato - ha detto il pastore della Chiesa bresciana -, ma custodite con amore anche ogni singola parola che avevo ascoltato dai frati, dalle suore. Fatene motivo di riflessione per la vostra vita, leggete e studiate san Francesco e santa Chiara, saranno per voi degli straordinari maestri».

  • Ragazzi bresciani in pellegrinaggio ad Assisi
    Ragazzi bresciani in pellegrinaggio ad Assisi
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Nella basilica superiore i giovani hanno ascoltato anche le parole di fra Simone Tenuti: «Cercate con passione la vocazione della vostra vita - ha detto il francescano -, ognuno di voi ha i propri doni e talenti, ognuno di voi è speciale e unico: siate originali, non delle fotocopie».

Durante la giornata i giovani pellegrini, oltre ai luoghi tipicamente francescani (come il santuario de La Verna o l’Eremo delle carceri, solo per fare due esempi) hanno visitato il santuario della Spogliazione dove è custodito il corpo del beato Carlo Acutis, un giovane come loro. Nel 2006, all’età di 15 anni, Carlo venne improvvisamente colpito da una leucemia fulminante, a causa della quale morì il 12 ottobre, in soli tre giorni, prima di morire dichiarò di voler offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa; è stato beatificato proprio ad Assisi il 10 ottobre 2020. «Sicuramente è stato un momento importante ed emozionante per i nostri ragazzi - sottolinea don Giovanni Milesi, responsabile della pastorale giovanile della Diocesi -, ragazzi che proprio a questa età iniziano a costruire il loro futuro, durante queste giornate hanno avuto occasione di incontrarsi e confrontarsi con dei veri modelli di vita cristiana».

Francesco e Chiara, ancora per usare le parole del nostro vescovo «hanno rinnovato la società del loro tempo. Un cammino personale, coraggioso, capace di intercettare le necessità e i bisogni del tempo, questo ci ricorda che la santità è sempre attuale, cambia perché cambiano i tempi, c’è però una sostanza che rimane sempre la stessa, ci sono grandi valori che ritroviamo in Francesco e anche in questo momento come esigenza».

Oggi ultima giornata della trasferta e poi il ritorno a casa per i giovani bresciani, un’esperienza intensa che certamente ha gettato semi che sapranno germogliare in un futuro non troppo lontano.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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