Il treno saltato e la doccia fredda

Quando la sveglia è suonata alle cinque in una triste camera di un B&B a Roma. Quando sono andato sotto la doccia da cui scendeva solo acqua fredda. Quando sono arrivato in stazione convinto di avere il treno alle 6.40. Quando ho guardato il biglietto scoprendo invece che avevo quello delle 8.40. Quando ho saputo che non faceva comunque differenza perché a Firenze era deragliato un treno merci e tanti saluti a tutti. Quando ho visto la coda infinita (e non è un’iperbole) per prenotare un altro viaggio.
Quando nella predetta coda due sposini di San Paolo mi hanno chiesto informazioni. Quando ho preso consapevolezza che non erano del paese della Bassa ma del Brasile. Quando mi hanno chiesto spic inglisch? Quando gli ho risposto no, i spic onli italiano. Quando per mezz’ora mi hanno parlato comunque. Quando per mezz’ora ho fatto sorrisi di circostanza riuscendo (credo) a capire che erano in viaggio di nozze.
Quando dopo cinque ore, durante le quali mi è esplosa la sciatica, la gentile impiegata mi ha detto che gli unici posti erano ormai sui treni del giorno dopo. Quando lo sconforto mi ha colpito forte facendomi partire anche la cervicale. Quando sono uscito e i due sposini mi hanno chiesto qualcosa e ho risposto ies. Quando ho preso al volo una camera in hotel a meno una stella a 32 euro. Quando mi hanno detto che a quel prezzo ovviamente non era compresa la colazione. Quando finalmente sono entrato in camera. Quando la mattina dopo la sveglia è suonata alle cinque. Quando sono entrato in doccia e (lo giuro) scendeva solo acqua fredda.
Ecco, a quel punto ho pianto.
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