Il sottosegretario: «Canton Mombello va chiuso». Ma il nuovo progetto è fermo
L’ennesimo ministro dell’ennesimo governo prende atto di una situazione ormai insostenibile. «Il carcere di Canton Mombello va chiuso. Non è più sostenibile» dice convinto il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari dopo una visita nella casa circondariale cittadina. Dove oggi i detenuti sono 100 in più rispetto al numero consentito (291 contro i 185 previsti) con gli stranieri che superano di gran lunga gli italiani. E 186 persone stanno scontando la pena definitiva.
Il progetto (fermo) del nuovo carcere
L’allarme del sottosegretario alla Giustizia è identico a quello lanciato da molti suo predecessori nel tempo. «La struttura di Canton Mombello - riconosce il senatore della Lega che ha la delega alle carceri - è deficitaria, ma bisogna fare un plauso agli uomini e alle donne della Polizia Penitenziaria e al direttore che con capacità hanno saputo creare una rete nonostante le difficoltà oggettive». E la soluzione per la politica italiana che da 30 anni si rimpalla la responsabilità passa ancora una volta da un nuovo penitenziario all’ombra del Cidneo. «Bisogna dare ampio spazio al progetto del nuovo carcere a fianco di Verziano» spiega Ostellari, citando un progetto che è però fermo al palo, nonostante a luglio scorso l’allora ministra della Giustizia Marta Cartabia, incontrando i parlamentari bresciani, diede il proprio parere favorevole, inserendo Brescia e Napoli tra le priorità.
Per il finanziamento necessario al raddoppio di Verziano era anche stata individuata la possibilità di coinvolgere Cassa Depositi e Prestiti, ma il problema resta l’area da acquistare. I proprietari dei terreni sarebbero ancora disponibili al dialogo in chiave cessione o permuta, ma non risultano essere stati fatti passi avanti ultimamente.
Puntare sul lavoro dei detenuti
«Prima di parlare di fondi bisogna però parlare di un’idea di carcere. Abbiamo progetti diversi rispetto ai provvedimenti premio e svuotacarcere visti in passato e che non hanno portato benefici. Vogliamo permettere sempre di più ai detenuti di lavorare durante la detenzione e per questo serve un finanziamento importante. Come Governo puntiamo a nuove assunzioni di personale e per la formazione» svela il sottosegretario alla giustizia del Governo Meloni. «Bisogna per prima cosa affrontare il tema dal punto di vista normativo e potenziare la legge Smuraglia che prevede sgravi contributivi e fiscali per le imprese o cooperative che assumono detenuti in stato di reclusione o ammessi al lavoro all'esterno» il pensiero di Ostelari. «Il 98% dei detenuti che aderisce a progetti di rieducazione, quando termina la pena esce anche dai circuiti criminali. È un doppio vantaggio per loro e per la società».Ma i tempi, annuncia l’esponente del Governo, nonsaranno brevi,«non possiamo attuare il piano in pochi mesi» e quindi il prossimo intervento, auspicato anche dagli agenti della Penitenziaria, potrebbe essere la riduzione della popolazione carceraria. A partire dai detenuti con problemi di tossicodipendenza. Che potrebbero essere trasferiti in comunità di recupero. «Stiamo lavorando a questa idea» conferma Ostellari.«Bisogna assicurare a queste persone, così come a chi ha problemi psichiatrici certificati, un percorso rieducativo vero».
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