Il simil nonno e gli occhiali bifocali

Eternamente giovani nonostante le evidenze
Un paio di occhiali
Un paio di occhiali
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Vitangelo Moscarda è un brav’uomo che trascorre i suoi giorni in un’esistenza serena. Così crede in realtà, perché un giorno, mentre si dà una controllata allo specchio prima di uscire di casa viene letteralmente fulminato dalla domanda della moglie: ti stai guardando il naso storto? Ma quale naso storto controbatte lui, che poi a ben guardarlo aveva proprio ragione la sua dolce (fino a un certo punto) metà.

Per il protagonista di «Uno, nessuno e centomila» di Luigi Pirandello inizia una nuova fase della vita, attraverso vari esperimenti giunge alla consapevolezza di non essere per gli altri come egli è per sé stesso.

Ero in auto con il mio più che adorato nipotino, uscendo dal cortile rallento in attesa che si apra il cancello, si accosta una vicina, con quell’afflatto eccessivamente compiaciuto tipico delle perpetue dei tempi andati: «È il tuo nipotino?», nemmeno il tempo di una frase di circostanza ed eccola rivolgersi direttamente al piccolo: «Ti piace andare in giro col nonno?». In un attimo cala il gelo, fortunatamente il cancello aperto concede una sonora sgommata, perché se l’ingenuità del cucciolo lo ha messo dal riparo dal cogliere la sfumatura, il pelo grigio dello zio è invece segno di una lunga frequentazione delle cose del mondo, certo non così lunga però.

Ed è qui che mi è venuto in mente il povero Vitangelo. Anche perché quello stesso giorno sono andato a ritirare i miei occhiali nuovi con le lenti bifocali, «a una certa età sono una soluzione necessaria» il commento del simpatico ottico. Ecco perché a una «certa età» si preferisce la compagnia dei gatti.

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