Il ritorno dell'ora solare

Domenica 28 si dorme di più, visto gli orologi vanno spostati un'ora indietro. L'Ue vorrebbe togliere il cambio, ma un risparmio c'è
Le lancette vanno spostate all'indietro - Foto © www.giornaledibrescia.it
Le lancette vanno spostate all'indietro - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Dopo sette mesi di ora legale, domenica 28 ottobre tornerà l'ora solare: alle 3 si dovranno spostare un'ora indietro le lancette degli orologi. L'ora legale sarà di nuovo in vigore dal prossimo 31 marzo 2019

Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, stima che dal 25 marzo 2018, grazie a quell'ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l'uso della luce artificiale, l'Italia abbia risparmiato complessivamente 554 milioni di kilowattora (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 205 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 290 mila tonnellate. 

Considerando che nel periodo di riferimento un kilowattora è costato in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte, il risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2018 è pari a circa 111 milioni di euro.

Il dibattito sul cambio tra l'ora solare e legale è in corso in seno all'Ue. Il primo sostenitore dell'abolizione del cambio è il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, anche in virtù del fatto che nei mesi scorsi un sondaggio online dell'Ue ha rivelato come la maggioranza dei cittadini sia favorevole alla sua eliminazione. L'esigenza è sostenuta in particolare del nord come Finlandia e Lettonia, che sottolineano i disturbi provocati dal cambio dell'ora e considerano superate le esigenze di risparmio energetico.

Nei mesi di aprile e ottobre, precisa ad ogni modo Terna, si è registrato, come di consueto il maggior risparmio di energia elettrica. Ciò è dovuto al fatto che questi due mesi hanno giornate più corte in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell'intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un'ora, quindi, si ritarda l'utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l'effetto ritardo nell'accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. 

Dal 2004 al 2018, sempre secondo i dati elaborati da Terna, il minor consumo di elettricità per il paese dovuto all'ora legale è stato complessivamente di circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora (quantitativo equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la sardegna) e ha comportato in termini economici un risparmio per i cittadini di circa 1 miliardo e 545 milioni di euro.

 

 

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