Il rebus delle valigette sui pali: radar di traffico, ma per chi?

Valigette nere, senza scritte che ne spieghino la natura. Incatenate ai pali. Dopo l'allarme bomba il sospetto che siano rilevatori di traffico
DOPPIO ALLARME BOMBA
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Valigette nere, senza adesivi, loghi o targhette che ne spieghino la natura. Incatenate ai pali. Dopo l'allarme bomba il sospetto che siano rilevatori di traffico si fa più fondato. E' un vero e proprio rebus quello che dopo l'allarme bomba scattato sabato sera in via Albertano da Brescia, a Sant'Anna, sta tenendo banco. Tanto tra i residenti, preoccupati prima e incuriositi ora, quanto tra i vertici del Comune, dove la mattinata domenicale è trascorsa nel tentativo di capire chi possa aver posizionato quelle apparecchiature.

Si tratterebbe di radar che, posizionati ad una certa altezza su pali dell'illuminazione e della segnaletica, consentono di rilevare attraverso onde il numero e la tipologia dei veicoli in transito. Apparecchi impiegati comunemente nel quadro di piani di rilevazione del traffico di cui però il Comune - ente proprietario delle strade e deputato alla gestione della viabilità in territorio cittadino - nulla pare sapere. Così come pure nelle società controllate dall'ente locale cui talvolta vengono demandate attività di telerilevazione, quali A2A o Brescia Mobilità.

Il fatto è che dopo l'allarme - fatto scattare da un residente che insospettito ha allertato la Polizia Locale - di quelle valigette tra via Milano e via Vallecamonica ne sono state individuate diverse. Alimentando il giallo.

Da chiarire insomma chi le ha posizionate. Visto che alcuni residenti hanno dichiarato di averle viste installare in pieno giorno giovedì, è sorto anche il timore che dietro la comparsa di queste apparecchiature vi fosse la mano di qualche incauto burlone all'opera per un inconsueto Pesce d'aprile. Ma visto il contenuto della valigetta fatta saltare dagli artificieri dell'Arma in via Albertano da Brescia, pare ipotesi poco probabile.

Nell'uno o nell'altro caso, non viene nascosta la possibilità che chi ha posizionato tali apparati, qualora non avesse dato debita comunicazione alle autorità preposte, possa incorrere in una denuncia per procurato allarme.

 

 

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