Il presepe è in mezzo a noi e siede discreto in un altare laterale

Il presepe è in mezzo a noi. A volte è allestito con statue, fieno e una mangiatoia pronta ad ospitare un bambinello di gesso dipinto. Altre volte sta seduto a terra, custodito dalle colonne di un altare laterale, con al centro un piccolo fagotto bianco che si muove, al ritmo di un nuovo respiro. Un'inedita scena della Natalità ha commosso diversi fedeli che ieri sera erano in Duomo a Brescia.

Per chi ha partecipato alla Messa della Vigilia, il miracolo del Natale ha trovato un modo dolce di manifestarsi. Annunciato da un pianto, poi dissolto nell’incenso e nella solennità della cerimonia, in un angolo della cattedrale ha preso forma un autentico presepe, vivente più che mai. Una Natività fatta di carne, di sorrisi a labbra chiuse, di gesti discreti. Una famiglia, entrata in silenzio qualche minuto prima che il vescovo Pierantonio Tremolada salisse sull’altare maggiore, ha trovato spazio seduta a terra, sui gradini di un altare laterale, quello dedicato a San Nicola da Tolentino. Mamma, papà e - avvolto in una coperta bianca - un neonato. Spuntava solo un piedino, avvolto in una tutina felpata di velluto rosso.

La giovane coppia, con il suo bambino, si è accomodata sul lato sinistro della chiesa per non disturbare i fedeli assiepati nei banchi. Premurosi, affinché il pianto del piccolo non distraesse gli altri dalle loro preghiere. Eppure, erano proprio loro a incarnare discretamente quel messaggio sorprendente e universale. Il loro presepe vero, non una scena di cartapesta o ceramica, ha subito attirato l’attenzione del fotografo Marco Ortogni, dell’agenzia New Eden Group. «Posso farvi una foto?» ha chiesto a bassa voce. E loro, stupiti, hanno annuito e hanno sorriso, senza bisogno di mettersi in posa. Come chi è un presepe e non sa di esserlo.

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