Il postino suona sempre due volte

Corsi e ricorsi della storia: il palazzo delle Poste e la 1000 Miglia continuano a incrociare i loro destini
Il Palazzo delle Poste e il red carpet vergato Mille Miglia - © www.giornaledibrescia.it
Il Palazzo delle Poste e il red carpet vergato Mille Miglia - © www.giornaledibrescia.it
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Corsi e ricorsi della storia. Così anche il palazzo delle Poste, incombente su piazza della Vittoria, si cala nell’agone della cronaca dopo che la sua vicenda per molti anni ha ricalcato quella della «1000 Miglia».

La corsa e la sua leggenda nascono nel 1927, quando il Prg di Brescia vara l’operazione di riqualificazione del quartiere che viene abbattuto per creare la piazza che peraltro doveva essere più estesa, nodo centrale di un’idea più ampia, in linea con la visione urbanistica ottocentesca di dotare ogni città di due ampie strade che la attraversassero a croce. La piazza diventa allora il vertice di una suggestione.

A metà degli anni Settanta si scava per realizzare il parcheggio sotterraneo: nello stesso periodo (da Padova!) parte la prima edizione della 1000 Miglia rievocativa e da allora il connubio di piazza e Freccia Rossa è un tutt’uno. Tanto che è di queste settimane il dibattito della ancora suggestiva conversione delle Poste centrali come sede del museo della 1000 Miglia.

Di suggestione in suggestione, con un filo rosso che portò nel ’27 alla piazza quindi alla corsa. Dunque, anche se viene detto che si tratta di un puro caso, la presentazione della «Coppa delle Alpi» martedì alle 10,30 giusto nel palazzo delle Poste, appare un’ulteriore suggestione. Che per la corsa e la piazza, non sia finita qui?

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