Il ponte sarà demolito, un milione e 7 mesi per ricostruirlo

Il progetto firmato Loggia sarà operativo in primavera Cantieri anche per i viadotti sulle vie Del Mella e Stretta
Il viadotto di via Ghislandi - © www.giornaledibrescia.it
Il viadotto di via Ghislandi - © www.giornaledibrescia.it
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Quello che di via Ghislandi cadrà metà alla volta in primavera per rinascere del tutto nuovo sette mesi più tardi. Quello di via del Mella finirà sotto i ferri in autunno per un adeguamento e qualche ritocco e ci resterà per un mese e mezzo; mentre il suo gemello in via Stretta seguirà lo stesso canovaccio, ma a partire dalla primavera.

Con la fine dell’estate, su indicazione dell’assessorato ai Lavori pubblici di Palazzo Loggia, l’attenzione di tecnici e operai sarà incentrata su tre dei ponti e viadotti che intarsiano la Tangenziale Ovest. Ma niente paura: la grande direttrice non resterà mai chiusa al traffico.

La premessa è d’obbligo: pericoli concreti e immediati non ce ne sono. Ma qualche ritocco (e, per via Ghislandi, una ricostruzione ex novo) sulle infrastrutture «consumate dal tempo» va fatto anche in città. A partire dai lavori che per circa sette mesi vedranno protagonista il passaggio di via Ghislandi, che sarà chiuso e demolito in due tempi (prima una metà, poi l’altra in modo modulare) proprio per non blindare la Ovest: la soluzione individuata dal Comune è infatti quella di ridurre le corsie a una per senso di marcia in prossimità del cantiere.

Cantiere che vale oltre un milione di euro di investimento: il progetto esecutivo per realizzare il nuovo viadotto (al quale la Loggia sta lavorando dallo scorso dicembre) è ultimato e ora tutto è pronto per l’appalto. Un’operazione, questa, di non poco conto, perché si andrà così a «ridisegnare» la connessione di via Ghislandi, snodo lungo il quale ogni giorno si registra un consistente e massiccio passaggio sia di automobili sia di mezzi pesanti. Gli approfondimenti sul progetto verranno illustrati nel dettaglio nei prossimi giorni.

La grande macchina dei lavori coordinata dal Comune non è stata messa in moto per «correre ai ripari». Dal report regionale sullo stato delle infrastrutture consegnato al Ministero sulla scia del crollo del ponte Morandi di Genova, Brescia esce infatti a testa alta sul versante manutenzioni e «cura» degli snodi. Dei 480 ponti sotto la lente nel Bresciano, la metà sono monitorati insieme all’Università e gli interventi catalogati come prioritari erano cinque. Di questi, quattro erano già «in corso o portati a termine» (l’ultimo è il ponte di Cividate Camuno).

Questo perché Loggia e Broletto eseguono il check up sullo stato di salute dei passaggi annualmente, così da avere la mappa (con tanto di scaletta delle priorità) degli interventi da programmare e da inserire via via nei bilanci di previsione con l’obiettivo di prevenire un degrado che, se non monitorato, potrebbe poi diventare pericoloso. Ed è proprio dal report interno e dall’architettura organizzativa comunale che nascono gli altri due interventi in programma lungo la Tangenziale Ovest.

Opere di manutenzione minori già appaltate (l’investimento per i due progetti in questo caso è pari a 280mila euro): il primo riguarda il ponte che, dalla Ovest, intreccia via Stretta; il secondo il cavalcavia che si trova all’intersezione con via Del Mella. In entrambi i casi verranno sostituiti 200 metri di guardrail, mettendo a norma le barriere. Per farlo, l’accesso ai due viadotti non verrà bloccato del tutto, così da non creare troppi disagi: in buona sostanza, a ridosso delle aree di cantiere, si ridurranno le corsie.Infrastrutture.

 

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