Il pm dubita del suo impedimento e l'avvocato lo denuncia

Nella sua denuncia al Procuratore Generale della Cassazione Giovanni Salvi, scrive: «Il pm può dubitare di tutto, ma di fronte alla morte dovrebbe esserci un limite». Parole di un avvocato di Varese che ha chiesto un provvedimento disciplinare nei confronti di un magistrato della Procura bresciana. Che avrebbe dubitato della cremazione della madre fissata nel giorno di un processo in cui l’avvocato doveva essere in aula per difendere il suo assistito e aveva presentato istanza di legittimo impedimento.
Per questo il pm ha mandato i carabinieri negli uffici delle onoranze funebri «per le verifiche del caso, cioè se mia mamma fosse morta o viva, immagino, l’identità della salma e chi fosse il figlio e a che ora fosse fissata la cremazione» scrive il legale, chiedendo un intervento della Cassazione. La vicenda risale a metà dicembre.
«Mia mamma muore mercoledì 15 dicembre, in modo inaspettato. Il funerale si celebra il 17 e la cremazione viene fissata lunedì 20, a orario da definirsi. Quanto a quest’ultimo particolare, premetto che chi gestisce il centro è mio cliente e quindi mi ha fatto il favore di accelerare la pratica di cremazione, fissandola genericamente per lunedì. Poi mi avrebbero chiamato per l’ora. Venerdi 17 dicembre quindi chiedo il rinvio dei processi fissati per lunedì 20 in cui ero difensore, compreso quello di Brescia».
E lunedì 20 alle onoranze funebri di Varese arrivano i carabinieri. «Può pure chiedere il rigetto del legittimo impedimento (come è avvenuto con via libera del giudice, ndr), perché la cremazione non è impedimento assoluto.
Certo però non può inviare i carabinieri a identificare una salma, perché un avvocato ha chiesto il rinvio di un processo dove era prevista l’audizione di un solo teste del pm, che per la terza o quarta volta di seguito non si è neppure presentato» è lo sfogo del legale. «A mio avviso, sono stati violati perlomeno l’articolo 2, comportamenti gravemente scorretti verso il difensore, e l’articolo 1 che prevede il rispetto della dignità della persona, mia mamma nel suo ultimo atto terreno» sostiene l’avvocato.
«Immagino che il pm si difenderà dicendo che l’ora della cremazione era serale, e quindi potevo andare a Brescia, e che comunque non avevo chiesto di partecipare. Osservazioni prive di senso, sia perché l’ora a me è stata comunicata solo alle 12.55, sia perché quanto alla mia partecipazione al rito - conclude nell’esposto - non avevo alcun obbligo di preavvisare, ma solo di presentarmi in tempo».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
