Il piccolo negozio di alimentari che resiste da 84 anni

La signora Amalia da dietro al bancone dell'alimentari Laffranchi vende di tutto, ma soprattutto ascolta
Cambiamenti. La signora Amalia gestisce l’alimentari Laffranchi
Cambiamenti. La signora Amalia gestisce l’alimentari Laffranchi
AA

Attorno è cambiato quasi tutto, a causa di uno sviluppo economico che, nei decenni, ha spinto la crescita di strade, abitazioni e altre strutture. Al 15 di via Cavour, a Botticino Sera, invece, ciò che c’era 84 anni fa, ovvero un piccolo negozio di alimentari, è ancora lì.

Gli anni ne hanno leggermente modificato i tratti, un po’ come accade per i visi con le rughe, ma senza snaturare nulla. Qualcosa in più di una bottega, un po’ meno del supermercato, l’alimentari Laffranchi, gestito dalla signora Amalia, continua a essere un punto fermo per la clientela abituale e affezionata, un esercizio dove si può trovare tutto ciò che serve, ma anche dove semplicemente tanti si affacciano per due chiacchiere e un saluto.

«La mia famiglia è arrivata dietro questo bancone - ricorda Amalia - nel ’69, con mio marito Bruno Scalvini che poi ho affiancato. Ma queste mura c’erano già prima».

C’erano dall’ottobre 1933, come registrano i documenti che sono valsi il riconoscimento di negozio storico assegnato dalla Regione. A quel tempo, Angelo Colosio chiese e ottenne di aprire una macelleria e vendita di carni fresche, dove peraltro già c’era un’osteria. Di quest’ultima poco o nulla si è conservato; la rivendita, invece, intercettando i bisogni del paese e attraverso vari passaggi, anche di gestione, è cresciuta.

«Nel 1963 è divenuta pure rivendita di pane - continua Amalia - andando a configurarsi sempre più come un negozio di alimentari. All’arrivo di mio marito era già così e così continua a conservarsi oggi». C

ercando di resistere al tempo e alla concorrenza di supermercati e centri commerciali: «Il peso della concorrenza si è sentito parecchio - conclude Amalia -. Non è un caso che molte abbiano abbassato la saracinesca. Anche il traffico non aiuta, anzi una soluzione andrebbe trovata una volta per tutte. Ma io, che alla morte di mio marito ne ho mantenuto la gestione, resisto».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia