Il Pd sulle auto blu: «Paroli spieghi quei viaggi»

I democratici chiedono «i motivi di servizio» legati all'utilizzo delle vetture multate per eccesso di velocità
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Non ci sono solo le multe. Sui viaggi del sindaco Paroli con le auto comunali arrivano ora le domande dei consiglieri del Pd in Loggia, intenzionati a conoscere «le motivazioni istituzionali» legate alle trasferte sanzionate per eccesso di velocità. Le auto blu beccate dai tutor autostradali si trasformano così in una querelle politica destinata a scaldare il dibattito cittadino a poche settimane dal caso Matisse/Artematica.

«Non esprimiamo un giudizio sulla vicenda perché siamo in attesa dei documenti dalla direzione generale - spiega il capogruppo Pd Emilio Del Bono -. Per ora ci limitiamo ad esprimere il totale disappunto per le dichiarazioni del sindaco che usa il "sabotaggio" per non rispondere delle sue responsabilità creando un fumus di sospetti».

Ma non è la difesa dei dipendenti comunali sospettati di infedeltà da Paroli ad interessare il Pd. «Vogliamo porre delle domande sull'uso dell'auto comunale da parte di Paroli - aggiunge Del Bono -. Serviva davvero per motivi di servizio? Farsi trasportare all'aeroporto per andare a Roma per impegni parlamentari non è un uso di servizio, ma sono ragioni legate all'incarico da deputato».
Il Pd elenca una lista di questioni che attendono risposta. «Perché serviva l'auto blu? Dove andava? A che ora viaggiava in autostrada? - incalza Del Bono -. Sono domande non banali. Dalla lettura dei verbali capiremo meglio le circostanze in cui Paroli saliva sull'auto di servizio».

Viene così mostrato l'articolo 45 del regolamento comunale, nella parte che riguarda i veicoli che fanno capo alla Loggia. «Dovrebbe esserci un libro macchina in cui vengono annotati i tragitti e i motivi dell'utilizzo. Chiederemo l'accesso anche a questo registro» prosegue il capogruppo Pd. «Chi guidava la macchina? In questo momento non lo sappiamo con certezza perché non è stato segnalato il conducente».
Le domande riguardano anche la cancellazione di parte delle sanzioni, avvenuta in prefetture diverse da quelle di Brescia. «Perché da qualche parte i verbali sono stati annullati? Cosa ha portato il prefetto Brassesco a rifiutare la remissione in termini?».
Il merito in senso stretto della vicenda, quello relativo alla velocità elevata con cui l'auto blu viaggiava in autostrada, viene riservato all'ultima questione. «Perché molto frequentemente si superavano i limiti di velocità? Sembra frutto - commenta Del Bono - di un atteggiamento costante. Un conto è l'uso dell'auto per motivi di servizio, un conto è l'utilizzo spavaldo del mezzo».

Per il Pd, dunque, Paroli ha ora «un dovere di trasparenza nei confronti della città». Anche in riferimento ai verbali spariti che hanno trasformato 47 sanzioni in cartelle esattoriali di 21mila euro.
«Non vedo nessun giallo in questa storia - dichiara Del Bono alla fine della conferenza stampa -. Siamo però molto interessati a capire com'è stata gestita all'interno della macchina comunale. Siamo di fronte a delle evidenti inadeguatezze, c'è un problema di controllo interno e di legittimità degli atti. Ora, però, vogliamo le risposte alle nostre domande». egg

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