Il panorama dalla Maddalena: dalle Alpi a City Life

Negli scatti di Stefano Gazich la vista a 360 gradi che regalava oggi il cielo terso dalla montagna dei bresciani
  • Dalla Maddalena panorama a 360 gradi: dal Cervino agli Appennini
    Dalla Maddalena panorama a 360 gradi: dal Cervino agli Appennini
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  • Dalla Maddalena panorama a 360 gradi: dal Cervino agli Appennini
    Dalla Maddalena panorama a 360 gradi: dal Cervino agli Appennini
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L'aria tersa come di rado avviene. Il cielo sgombro di nuvole. Un colpo d'occhio a 360 gradi di quelli che tutt'altro che di frequente la Leonessa regala. Dalla cima della Maddalena stamattina si poteva godere di un panorama mozzafiato, che spaziava dalle vette più maestose delle Alpi alle sagome degli Appennini, includendo pure le città di Verona, Cremona, Bergamo e Milano.

Uno spettacolo che chi si è preso la briga di salire armato di macchina fotografica reflex e teleobiettivo non ha mancato di immortalare. È il caso di Stefano Gazich, che ci ha messo a parte dei suoi scatti, consentendoci così di condividerli anche con tutti i lettori del Giornale di Brescia.

Ecco allora, una foto via l'altra, il profilo del Cervino* dominare assieme al massiccio del Monte Rosa lo skyline della vicina Bergamo Alta. O sul versante opposto, a occidente, i colli Euganei a far da quinte al profilo di Verona che si staglia oltre il Garda e alla riconoscibilissima penisola di Sirmione. Volgendo lo sguardo verso la pianura Padana, come non distinguere il Torrazzo di Cremona che punta verso l'alto, quasi a voler sfidare le vette degli Appennini che dal Parmense si levano verso il cielo emiliano? E ancora più a Ovest, ecco Milano, della quale si colgono le forme ipermoderne della recentissima CityLife e della Torre Unicredit. 

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Uno spettacolo che racconta di un ulteriore pregio della Leonessa, quello di essere il baricentro di un'area, il Nord Italia, che ha ricchezze inestimabili dal punto di vista paesaggistico tanto che si prediliga l'aspetto naturalistico, quanto piuttosto quello urbanistico. 

*Cari lettori, il Cervino non è il Cervino. O per meglio dire, non è il Cervino la vetta che abbiamo intesa per tale nel dar conto di una delle splendide foto inviateci da Stefano Gazich e proposte online (oltre che sulla pagina delle lettere dell'edizione cartacea). Ce lo fa presente - e gliene siamo grati - un lettore (esperto di cime ineguali, per dirla col Manzoni) che indica la montagna contestata nel Weissmies, che dista in linea d'aria una trentina di chilometri dal Cervino. Il che a quasi 200 di distanza ci conforta almeno in parte: se abbaglio c'è stato, eravamo fuori mira di poco. Resta indubbio il fatto che il colpo d'occhio, sia esso offerto dal Cervino, dal Rosa o da altre vette meno note ai profani, è di incantevole bellezza. La ragione ultima per la quale quelle foto abbiamo voluto condividere.

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