Il Museo di Scienze Naturali cambia casa (ma solo per 10 giorni)

Dal 6 al 16 aprile rarità naturalistiche dalle collezioni di via Ozanam esposte a Palazzo Loggia
Grandi e piccoli. Animali nel museo
Grandi e piccoli. Animali nel museo
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Il Museo di Scienze Naturali esce per la prima volta dalla sua sede e si presenta nel cuore della città, nel salone Vanvitelliano della Loggia, dal 6 al 16 aprile.

La mostra ci ricorda che nelle vetrine nella sede di via Ozanam c’è solo una piccola parte delle ricche collezioni di interesse naturalistico custodite nei depositi del museo. In piazza Loggia si potranno ammirare preziosi reperti, rari campioni che apriranno idealmente le porte delle sale del museo, dove si celano tesori di interesse paleontologico e geologico, botanico ed entomologico, zoologico e micologico.

La sezione dedicata alla scienze della Terra stupirà con le impronte degli animali di 280 milioni di anni fa scoperte sulle rocce dell’alta Val Trompia, o con i fossili della fauna ittica che popolava il mare che nel Triassico sommergeva il nostro territorio. Non meno curiosi i magmi solidificati a 10 chilometri di profondità restituiti dalle rocce dell’Adamello.

Sono pagine di storia naturale del Bresciano come quelle conservate negli erbari del passato o nelle collezioni di un tempo, come la curiosa raccolta dei funghi in cera. La Loggia diventerà una vetrina sulla biodiversità, con i rari insetti delle segrete del Castello, colorate farfalle e altri esemplari di entomofauna. Si incontreranno i grandi carnivori della nostra regione, dal lupo all’orso, dalla lince al gipeto. La mostra, allestita con la collaborazione dei numerosi studiosi che operano in via Ozanam, è l’occasione per far scoprire al pubblico la vivacità di un’istituzione che quasi ogni giorno apre alla cittadinanza le attività dei gruppi scientifici.

La mostra, ad ingresso libero, si può visitare dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 19.30. Il sabato solo la mattina, chiusa la domenica e nei festivi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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