Il figlio fa ritrovare gli amici perduti dopo 42 anni

Il rezzatese Guerrino e il foggiano Raffaele avevano legato in caserma
Finalmente insieme. Guerrino Scalmana e Raffaele Minuti: ieri l’incontro dopo 42 anni
Finalmente insieme. Guerrino Scalmana e Raffaele Minuti: ieri l’incontro dopo 42 anni
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Guerrino e Raffaele. Due nomi e un’amicizia nata nel lontano 1974 ad Albenga, quando facevano il servizio militare. Il primo rezzatese doc, il secondo di casa in provincia di Foggia. Dopo 42 anni, Guerrino e Raffaele si sono rivisti, ritrovando quell’amicizia fraterna che li aveva uniti. A raccontare sono proprio loro, riuniti intorno a un tavolo con le loro famiglie.

Si capisce che sono emozionati e la loro voce si incrina più volte mentre ripercorrono quel tempo. Era il 1974 e Raffele Minuti, 20 anni, di professione cuoco, è il primo ad arrivare ad Albenga nella caserma Turinetto (la stessa che ospitò Adriano Celentano ci tengono a sottolineare), e poco dopo arriva anche il 21enne Guerrino Scalmana. Per Raffele si prefigura subito il ruolo di cuoco, mentre il giovane Guerrino per evitare marce o guardie troppo impegnative e, confessa ora, si propone come aiuto cuoco.

La «scintilla». A Raffaele piace subito quel ragazzo del Nord sveglio e di buona lena, che diligentemente impara tutto ciò che gli insegna, così a Guerrino la serietà di Raffaele. Nasce un’amicizia vera e profonda: si chiamano «fra» (fratello), ma non è un modo di dire, è davvero una fratellanza, dove c’è l’uno va l’altro e viceversa, se uno esce lo fa anche l’altro. Insomma una vera simbiosi che li vede persino prendere insieme la patente. Arriva il momento del congedo, il 29 e 30 aprile 1975, le lacrime scorrono.

I saluti. «Per un po’-raccontano- ci siamo scritti, poi le vicissitudini della vita ci hanno separato». Ma quell’amicizia fraterna è stata custodita nel cuore di ciascuno, sino ad un paio di anni fa quando a Guerrino viene il desiderio di ritrovare l’amico. Il telefono naturalmente non ce l’ha più e neppure l’indirizzo è lo stesso, che fare? Telefona allora al comune di Mattinata, dove gli forniscono un numero telefonico, ma risponde un omonimo. Infine il contatto casuale con Lorenzo, figlio di Raffaele, che conosce la storia della loro amicizia e li mette in contatto e organizza la «Carrambata». Con uno stratagemma Lorenzo chiede al papà, che lo è andato a trovare con la mamma a Pavullo, di accompagnarlo nel bresciano per ritirare di persona un documento importante e lo porta a Rezzato, dove Guerrino avvisato di nascosto si fa trovare. I 42 anni trascorsi lontano svaniscono annullati in un attimo da un commosso abbraccio.

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