Il docufilm su Scaroni premiato a Firenze

Sessantadue minuti e undici anni di lavoro per raccontare la vita del tifoso rimasto invalido dopo gli scontri tra ultras e polizia
Un frame della pellicola di Corona che ha raccontato il calvario di Scaroni © www.giornaledibrescia.it
Un frame della pellicola di Corona che ha raccontato il calvario di Scaroni © www.giornaledibrescia.it
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Premiato ad un concorso internazionale il docufilm che racconta della rinascita di Paolo Scaroni. Dalla morte alla vita, dal coma alla lenta riabilitazione. Il soggetto della pellicola è il racconto del calvario del tifoso del Brescia invalido al 100% a seguito delle percosse subite il 24 settembre 2005 nella stazione di Verona durante gli scontri tra polizia e ultras.

Sessantadue minuti di documentario, realizzato dal regista Francesco Corona che, per fare le riprese, ha impiegato undici anni. Ogni progresso, fisico o mentale, è stato sudato e guadagnato con la fatica della terapia, come una via crucis finalizzata a riacquistare le proprie autonomie.

Il docufilm, patrocinato anche da Amnesty International e dall’Associazione Stefano Cucchi onlus, si intitola «Corpo a Corpo» e si è distinto nell’ambito del 59° Festival dei Popoli, evento internazionale svoltosi a Firenze dal 3 al 10 novembre. Meritandosi il «Premio Mymovies.it - Il cinema dalla parte del pubblico» per la categoria «Concorso italiano», il film ha riscosso un ampio successo di pubblico.

«Alla prima del film - spiega commosso Paolo - ero emozionatissimo. Non avevo mai visto il prodotto finito: m’è venuta la pelle d’oca. Ringrazio di cuore il regista per aver raccontato la mia storia, al fine che possa avere una valenza sociale».

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