Il distributore di benzina di Nave ora parla in dialetto: «Mèt deter i solcc»

Il nostro vernacolo tra le lingue da scegliere: il servizio in alcuni punti riforminmento Eni
IL DISTRIBUTORE PARLA BRESCIANO
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«Mét deter i solcc, fa binzina e va pò a la casa a pagà». C’è da non crederci, ma a pronunciare queste parole sono le colonnine della stazione Eni di via Brescia, a Nave, lungo la Sp237 del Caffaro.

Il benzinaio elettronico, così come quello in carne ed ossa, ora parla anche il dialetto bresciano. All’inizio i primi clienti che vi sono incappati hanno strabuzzato gli occhi. Subito dopo sui loro volti è spuntato il sorriso. L’attimo dopo lo stavano raccontando all’amico che, per ascoltare con le proprie orecchie le indicazioni in bresciano, nei giorni successivi è andato a fare rifornimento al medesimo distributore.

L’idea

Il potere del marketing, per dirla in altre parole, è qualcosa di straordinario quando si sviluppa l’idea giusta. Di esempi in giro per il territorio Bresciano ce ne sono diversi a partire dal nome del centro commerciale Elnòs (el nòs, il nostro in dialetto) di Roncadelle, passando per la vecchia pubblicità di Italo «Pota che velocità!» affissa in passato in diversi punti della città.

Anche nel caso specifico del benzinaio elettronico che parla dialetto, Eni ha puntato su un marketing di tipo territoriale: il cliente si sente galvanizzato quando sente la voce maschile dirgli come si fa benzina in dialetto, quindi lo racconterà ad altri. La magia del passaparola, poi, fa il resto.

«Trovo sia simpatico vedere come le parole che escono dalla colonnina siano in grado di strappare un sorriso sincero al cliente anche in un momento come quello in cui sta per fare rifornimento - racconta il gestore del distributore Eni di Nave Fabio Loiudice -. Non nego poi che questa particolarità è stata subito notata e le voci hanno iniziato a girare velocemente, portando anche diversi curiosi a provare l’esperienza in prima persona».

L’iter

Quello lungo la Sp237 del Caffaro è uno dei pochi benzinai Eni in provincia ad avere già questa possibilità. «Non ho dovuto fare nulla, ci ha pensato Eni completamente da remoto - spiega Loiudice -: mi è arrivata una mail in cui mi veniva chiesto se volessi l’opzione del dialetto e io ho acconsentito». Il cliente si ritrova così di fronte ad una schermata in cui viene mostrata l’opzione di selezione della lingua, a quel punto è possibile scegliere tra italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese e, appunto, la lingua locale. Che tu sia valtriumplino, camuno, valsabbino gardesano piuttosto che iseano o del centro città non fa differenza: pigerai su quell’opzione così familiare, eppure così curiosa come lo sono tutte le novità. 

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